venerdì 27 luglio 2012

Minestra estiva di verdure profumata al timo


Ebbene si, ho il coraggio di proporre la ricetta di una minestra di verdure (beh.. da servire a temperatura ambiente o al massimo tiepida) a fine luglio. Sto evitando di proposito il termine ‘minestrone’ che mi fa pensare a qualcosa di denso e fumante, adatto a piovose serate autunnali da trascorrere in casa al caldo.
Il fatto è che in questa stagione le verdure sono così gustose e profumate che non so resistere alla tentazione e da qualche anno ho l’abitudine di preparare queste leggere minestre di verdura anche in piena estate. Le servo lasciando le verdure intere  - non come un passato, quindi - quasi sempre senza pasta, accompagnate da un olio profumato al basilico o da piccole polpettine di formaggio (minuscole quenelle di caprino, ricotta e erbe). Gli ingredienti (verdure e aromi) sono talmente buoni adesso, che è facilissimo ottenere un piatto dal profumo invitante e molto gustoso. Non la faccio cuocere troppo in modo che la verdura resti ancora croccante e non assuma troppo l’aria del .. minestrone appunto.
Beh, chi trascorre le vacanze al mare magari non avrà troppe occasioni di proporre una minestra di verdure … anche se a volte, quando si resta in spiaggia fino a tarda sera, l’aria può diventare così frizzante da far desiderare qualcosa di tiepido per cena. In campagna invece - e ancora di più in montagna - le serate spesso sono fresche e non è spiacevole l’idea di rientrare e trovare per cena un piatto così, magari da servire solo come entrata leggera, alla quale può seguire una pietanza abbondante di carne e pesce cotta sulla brace. E poi, lo ammetto, mi diverto come una bambina che gioca ‘ai pentolini’ (noi dicevamo così) a sminuzzare e tagliuzzare tutte le verdure in modo che alla fine il risultato sia anche carino da vedere. E’ uno dei lussi della vacanza, quello di non dover calcolare il tempo.. che importa se ci metto un’ora a tagliare le verdure tutte uguali?



MINESTRA ESTIVA DI VERDURE PROFUMATA AL TIMO





Ingredienti per 6 persone :

4 zucchine
2 piccole cipolle fresche
200 gr di carote
300 gr di fagiolini
300 gr di fagioli borlotti freschi (peso dei fagioli già sgusciati)
400 gr di patate
timo fresco
1,2 litri di brodo vegetale
Sale
Olio extravergine di oliva

Fai cuocere i fagioli borlotti da soli, per 45 minuti da quando iniziano a bollire, mettendoli in acqua fredda non salata.
Mentre i fagioli cuociono, lava tutte le altre verdure e tagliale in pezzetti di dimensioni simili.
Quanto i fagioli sono pronti, scolali.
Metti in una pentola le patate, le carote, la cipolla, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e metà del brodo.
Fai cuocere per 15 minuti.
Aggiungi le zucchine e i fagiolini, i borlotti, foglie di timo fresco  e il resto del brodo.
Fai cuocere ancora 30 minuti (un po’ di più se preferisci le verdure più morbide), aggiusta di sale e servila tiepida.  


EASY:  servila tiepida a cena come primo piatto, condita con un filo di olio al basilico o, se preferisci, con olio al peperoncino per un gusto più deciso e piccante.





CHIC:  servila insieme agli antipasti, già disposta in scodelline individuali e accompagnala con mini-polpettine di formaggio alle erbe. Puoi metterne una in ogni scodellina e poi sistemare le altre in un vassoio, inserite in spiedini di legno in modo che chi vuole possa servirsi ancora.

venerdì 20 luglio 2012

Focaccia con fiori di zucca e 'cene senza orario'


A me piace che ogni stagione abbia le sue tradizioni, qualcosa che si fa (o si mangia) solo in un certo periodo dell’anno e poi .. devi aspettare l’anno successivo. I cenci fritti (penso che in italiano si chiamino chiacchiere o frappe, non saprei) si mangiano solo a carnevale, le ciambelline all’anice solo in quaresima, la crostata di uva si prepara in settembre e .. le ‘cene senza orario’ sono riservate alle serate estive.
Le ‘cene senza orario’ sarebbero in teoria delle cene normali, con amici o in famiglia (in campagna dai miei genitori vengono benissimo!). Ci incontriamo nel tardo pomeriggio e l’obiettivo è quello di cucinare qualcosa tutti insieme e poi cenare – diciamo sempre ‘solo una cena leggera, tanto per stare in compagnia’. Il menu in genere prevede una pasta fredda, pesce alla griglia e un dolce leggero (magari a base di frutta) oppure insalate di vario genere, carne e verdura cotta sul barbeque e l’immancabile dessert. Succede sempre: mentre i ’ragazzi’ si occupano del fuoco, della brace o altro e le ‘ragazze’ preparano le altre pietanze ci viene in mente che sarebbe carino avere qualcosa da mangiucchiare in attesa della cena vera (.. e siamo solo alle sei del pomeriggio o poco oltre!), qualunque cosa, anche delle semplici fette di pane arrostite e condite con olio e pomodoro. Questo significa che iniziamo a mangiare alle sei e finiamo … a sera inoltrata. Ormai lo sappiamo che finisce così, quindi ogni volta che c’è in previsione una ‘cena senza orario’ mi piace preparare qualcosa che possa funzionare da mini aperitivo mentre si cucina. Piccole pizze, fette di focaccia, semplici tramezzini. Questa focaccia con i fiori di zucca è una delle mie preferite perché quando mi riesce bene è anche molto carina da vedere e poi è possibile farla solo per poche settimane l’anno, quando si trovano i fiori e quindi si adatta pienamente alla mia idea di ‘cibo della tradizione’.



FOCACCIA CON FIORI DI ZUCCA (dose per una focaccia tonda di 30 cm di diametro)





Ingredienti :

200 gr di farina 00
200 gr di farina 0 (tipo Manitoba)
1 cucchiaino da caffè di zucchero
2 cucchiaino da caffè di sale
15 gr di lievito di birra
250 ml di acqua
16 fiori di zucca
1 piccolo spicchio di cipolla di Tropea
alcuni fili di erba cipollina
3 cucchiai di olio extravergine di oliva + quello per ungere la teglia
sale grosso per condire alla fine

Metti le due farine in una ciotola e condiscile con il sale.
Scalda leggermente 180 ml di acqua (deve essere appena tiepida).
Sciogli nell’acqua tiepida il lievito e lo zucchero e lascia riposare questo composto una decina di minuti.
Trascorso questo tempo, aggiungi alle farine l’acqua con il lievito e comincia ad  impastare nella ciotola.
Aggiungi poco alla volta il resto dell’acqua (potrebbe non servirti tutta), trasferisci il composto sulla spianatoia appena lo puoi lavorare con le mani e impasta in modo da ottenere un impasto morbido ed elastico.
Lascia lievitare la pasta per  un’ora coperta da un telo.
Nel frattempo lava i fiori di zucca ed elimina il gambo e il pistillo interno.
Taglia a strisce sottili 11 fiori e lascia gli altri 5 interi (serviranno per decorare la superficie della focaccia).
Lava la cipolla e tritala sottile.
Lava anche i fili di erba cipollina e tagliali a pezzetti.
Metti in una padella i fiori tagliati, la cipolla e i fili di erba cipollina. Aggiungi tre cucchiai di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e fai cuocere a fiamma bassa per dieci minuti.
Quando sono cotti, lascia raffreddare i fiori.
Trascorsa l’ora di lievitazione, aggiungi all’impasto i fiori di zucca ormai freddi (se non lo sono, attendi qualche minuto in più) e impasta ancora per alcuni minuti, in modo da incorporare il condimento nella pasta della focaccia.
Fai lievitare la pasta coperta ancora un’ora.
Accendi il forno a 220 gradi.
Ungi con olio il fondo di una teglia, copri con carta da forno e ungi anche la carta da forno.
Disponi la pasta della focaccia nella teglia (deve rimanere piuttosto alta almeno un paio di centimetri).
Sala leggermente in superficie con sale grosso macinato al momento e metti in forno già caldo.
Dopo 15 minuti estrai la focaccia dal forno e guarnisci la superficie con i fiori rimasti interi, aperti, in modo da coprire con una specie di ‘corona’ tutta la focaccia.
Spennella i fiori con olio extravergine di oliva, aggiungi poco sale grosso macinato e rimetti in forno per 10 minuti.
Servi calda o tiepida.

Con questa ricetta partecipo al contest di GustosaMente ZUCCA E ZUCCHINA .. UN CONTEST FIORITO



EASY: nel cestino del picnic farcita con ciliegine di mozzarella e prosciutto cotto.



 
CHIC:  tagliala a spicchi o strisce sottili e servila come aperitivo insieme a vino bianco frizzante e una crema di formaggi alle erbe sistemata in piccole ciotoline, in modo che ogni invitato possa avere la sua.

martedì 17 luglio 2012

Biscotti al latte con farina di riso per colazione e tè delle cinque


Sotto certi aspetti poche ore della vita sono più piacevoli dell’ora dedicata alla cerimonia nota come il tè delle cinque” (H. James). Inizia così “Ritratto di Signora” e mi piace ricordare questa frase perché con poche, semplici parole James riesce ad evocare una magica atmosfera. O almeno questo è l’effetto che ha sulla mia immaginazione. Fin da bambina – ancora prima di sapere che esisteva ‘il té delle cinque’- mi piaceva fare merenda con té e biscotti. Interrompevo i compiti o i giochi e andavo in cucina a mangiare qualche biscotto e sorseggiare un po’ di té con la mia mamma. Non ho mai perso questa abitudine, qualunque sia l’ora in cui rientro a casa, mi preparo una tazza di té accompagnata da due biscotti o un piccolo dolce, è il mio piccolo rito-relax. A volte a dire il vero non ho nemmeno il tempo di gustarlo con calma - dieci minuti di pace con un libro - e lo bevo in piedi, mentre preparo la cena o faccio altro. Ma non ha importanza, il té delle cinque (.. delle sei, delle sette, dipende) nel mio pomeriggio non può mancare e lo prendo caldo anche in piena estate!
Naturalmente il mio té non ha niente a che vedere con quello cui accenna James, servito in uno splendido giardino, accompagnato da un carrello con dolci, teiera d’argento e fini porcellane (o almeno io me lo immagino così). Eppure arrivare a casa, mettere l’acqua nel bollitore e, quando riesco, sedermi dieci minuti sul divano con la tazza e un libro è davvero uno dei momenti più piacevoli della giornata, anche se non è il rito affascinante e lento del té inglese. Qualche volta riesco ad organizzare un té con le mie amiche e questo si che è un vero lusso, uno dei modi più divertenti di trascorrere il pomeriggio quando riusciamo a trovare due ore di tempo per farlo. Comunque vada il mio té pomeridiano, ci sono due regole che cerco sempre di rispettare: niente té in bustine (..a meno di casi di vera emergenza-tempo!) e un dolce fatto in casa, biscotti ma anche mini muffin o una piccola fetta di torta, magari avanzata dalla colazione.
I biscotti che presento oggi sono tra i miei preferiti, li faccio molto spesso e trovo che  siano soffici, leggeri e con un gusto molto delicato. Per ‘completezza di informazione’ devo dire che mio marito non li mangia, dice che sono insipidi e non sanno di niente; per me, invece, sono ideali per accompagnare il té o da mettere nel latte la mattina a colazione.


BISCOTTI AL LATTE CON FARINA DI RISO 





Ingredienti (con questa dose ho ottenuto una trentina di biscotti):
 
200 gr di farina ‘00’
100 gr di farina di riso
90 gr di latte
45 gr di burro
120 gr di zucchero semolato
1 uovo
10 gr di ammoniaca per dolci
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
zucchero a velo per decorare


Sciogli il burro a bagnomaria.
A parte sbatti l’uovo con lo zucchero e l’estratto di vaniglia. Il composto deve solo essere amalgamato, non deve montare.
Incorpora il burro fuso al composto di uovo e zucchero e mescola in modo da ottenere un impasto senza grumi.
Scalda il latte (tiepido, non troppo caldo) e versalo a filo nell’impasto ottenuto.
Quando il composto è ben amalgamato, aggiungi un cucchiaio alla volta le due farine mescolate tra loro e l’ammoniaca e amalgama bene. 

Otterrai un panetto piuttosto morbido che deve riposare in frigorifero 2 ore.
Trascorso il tempo di riposo della pasta, accendi il forno a 180 gradi.
Forma con la pasta delle palline grandi come una noce, schiacciale un poco e mettile in una teglia foderata di carta da forno, distanziate perché cuocendo gonfiano leggermente.
Cuoci in forno già caldo per 15 minuti o fino a quando i biscottini cominciano a diventare dorati.
Sfornali, lasciali raffreddare su una griglia e quando sono freddi cospargili di zucchero a velo.


EASY: sul vassoio della colazione con frutta fresca, caffè bollente e (la domenica) una piccola lattiera con panna montata.


  

CHIC: quale maggior lusso di un’ora di tempo a disposizione per leggere il tuo libro preferito in compagnia di una tazza di tè bollente e biscottini fatti in casa?

martedì 10 luglio 2012

Confettura di albicocche e cardamomo


Una delle cose che adoro dell’estate è la frutta:  pesche, albicocche, susine, ciliegie.. mi piacciono tutte tantissimo. Forse le mie preferite sono le albicocche, ma è davvero una scelta difficile. Ebbene le marmellate di frutta fatte in casa (nella mia famiglia si chiamano marmellate anche quelle che, come questa, tecnicamente sarebbero confetture) sono il modo migliore che conosco per prolungare il gusto dell’estate per qualche mese in più. Quando in inverno le mattinate sono buie e nebbiose è bellissimo trovare sul vassoio della colazione una piccola coppetta di marmellata dorata e profumata che parla d’estate.
La mania della marmellata fatta in casa me l’ha trasmessa la mia mamma. Da quando ero piccola ho il ricordo di queste pentole che nei pomeriggi di estate bollivano per ore diffondendo per casa un profumo dolcissimo. Poi c’era quello strano rituale dei barattolini messi a testa in giù e quindi .. fatti bollire in altre pentole ancora più grandi. Sarà che avevo l’impressione che giocasse e si divertisse un mondo a fare tutti questi profumi e queste strane alchimie, che non ho visto l’ora di poterlo fare anche io!
Credo che la passione per la cucina me l’abbia in gran parte trasmessa lei non solo perché è molto brava, ma appunto perché sembra che si diverta (anzi sono sicura che si diverte come mi diverto io) e ci ha passato l’idea che cucinare può essere un gioco meraviglioso.
Tuttora è lei la mia fornitrice ufficiale di marmellata per l’inverno, io non riesco a produrne in quantità ‘industriale’ come fa lei. Così quando termino le mie piccole ‘scorte personali’ (ne faccio al massimo una decina di barattoli a stagione, di più è impossibile), vado a rifornirmi nella sua dispensa. Ognuno in famiglia ha le sue preferenze: la preferita di mio papà è una marmellata invernale di arance amare, mia sorella mangia solo quella di more (possibilmente senza semi, grazie!) e mio cognato, se gli altri glielo concedono, requisisce volentieri tutti i barattoli di albicocche.
Quelle che faccio io hanno sempre qualche spezia insieme alla frutta (in questo caso cardamomo) e poco zucchero perché a me piace che il gusto dolce non sovrasti il sapore della frutta. Così le devo sterilizzare a lungo, perché avendo poco zucchero rischiano di deteriorarsi con più facilità. Perché la confettura mantenga un bel colore, faccio bollire prima la frutta da sola e aggiungo lo zucchero solo in un secondo momento.
Mi piace la marmellata un po’ liquida che si spalma morbidamente o si scioglie nello yogurt. La mia è meno adatta ad essere utilizzata per fare le classiche crostate - ma va benissimo per farcire i muffin, io ne verso un cucchiaino al centro dei muffins ancora crudi prima di metterli in forno.


CONFETTURA DI ALBICOCCHE E CARDAMOMO  



Ingredienti (con questa dose ho ottenuto 2 barattolini da 250 gr e uno da 500 gr):
  
1,2  kg di albicocche già denocciolate e sbucciate (preferisco eliminare la buccia)
300 gr di zucchero Zefiro
2 cucchiai di succo di limone
6 bacche di cardamomo

Sterilizza i barattolini di vetro che utilizzerai.
Metti in una pentola capiente e dal fondo spesso le albicocche lavate e tagliate grossolanamente.
Fai sobbollire a fuoco lento fino a quando avranno prodotto e assorbito la loro acqua di vegetazione (io ho impiegato circa un’ora), girando spesso con un mestolo di legno.
Quando la purea di albicocche è pronta, aggiungi fuori dal fuoco lo zucchero e mescola con un cucchiaio di legno.
Schiaccia appena le bacche di cardamomo e chiudile in una garza.
Aggiungi il cardamomo e il succo di limone alle albicocche, rimetti sul fuoco e fai cuocere a fuoco lento ancora per una mezz’ora, mescolando spesso.
Trascorso questo tempo, la confettura risulta piuttosto morbida, se preferisci una consistenza più densa fai sobbollire ancora qualche minuto.
Quando hai ottenuto la consistenza che preferisci, elimina le bacche di cardamomo e invasa la confettura nei barattolini sterilizzati in precedenza. Chiudi con coperchi nuovi.
Lascia raffreddare i barattolini capovolti.
Esegui una seconda sterilizzazione facendo bollire i barattoli avvolti in canovacci puliti in una pentola piena d’acqua per 45 minuti.
Terminata la sterlizzazione, spengi e lascia raffreddare i barattoli all’interno della pentola.
Conserva la confettura al riparo dalla luce.




EASY: utilizzala per farcire una torta allo yogurt. Taglia la torta a quadrettoni e servila ai bambini per merenda.



CHIC: se ci sono anche le mamme, prepara un vassoio di scones, un thè nero aromatizzato al cioccolato e distribuisci la marmellata (anche di gusti diversi) in coppette di vetro. Ognuna potrà farcire il suo scone secondo il proprio gusto.

mercoledì 4 luglio 2012

Cupcake cookies ovis molis al cioccolato


Il nome un po’ assurdo di questi biscottini l’ho inventato io, per battezzare una ricetta nata quasi per caso. A me piacciono moltissimo gli ovis molis, quei pasticcini fatti con il tuorlo di uovo sodo che hanno una consistenza friabile e vellutata al tempo stesso. Naturalmente ho la mia ricetta per farli che ho trovato su un vecchio numero di una rivista ed ho corretto per adattarla ai nostri gusti (metto meno burro e più zucchero). Qualche tempo fa ho avuto l’idea di sostituire il ‘cuore’ di marmellata di albicocche (che è il loro ripieno caratteristico) con una goccia di cioccolato perché per me un vero dolce DEVE avere il cioccolato. E qui sono iniziati i problemi. Quando metto la marmellata, cuocio il biscottino già farcito e questo fa si che mantenga la sua bella forma. Eliminando la farcitura prima della cottura è successo il disastro. I biscotti si spiaccicavano orribilmente e perdevano la cavità centrale. Sicuramente sono imbranata io, ma davvero ho provato di tutto: a metterli qualche minuto nel congelatore prima di passarli in forno, a mettere un piccolo peso al posto della marmellata.. erano sempre più brutti.
Così ho adottato la soluzione (l’idea me l’ha data mia mamma) di trasformare i cookies in cupcake cookies cuocendoli appunto all’interno degli stampini che si utilizzano per i mini cupcakes (diametro 2,5 cm alla base) foderati con dei pirottini di carta - quelli che si usano per cioccolatini e mini bon bon. Il risultato è quello che vedete, non è ancora perfettamente bello, ma il sapore a noi è piaciuto moltissimo. Mio marito (che ha fatto le foto) suggeriva di fare qualche altro tentativo per renderli più graziosi e meno artigianali prima di immortalarli e pubblicarli, ma io non ho resistito alla tentazione di condividere la nuova ricetta ed ecco il post. Perdonate se non sono bellissimi.


CUPCAKE COOKIES OVIS MOLIS AL CIOCCOLATO





Ingredienti per 30 biscottini :

2 tuorli di uovo già rassodati
100 gr di farina ‘00’
80 gr di burro a temperatura ambiente
50 gr di fecola
80 gr di zucchero a velo
2 gocce di estratto di vaniglia

Per farcire
100 gr di cioccolato fondente al 70%
50 gr di panna fresca

Metti in una ciotola il burro morbido a pezzetti , la farina setacciata e la fecola.
Impasta in modo da ottenere delle grosse briciole.
Passa al setaccio i tuorli di uovo sodi e aggiungili al composto.
Aggiungi anche lo zucchero a velo e l’estratto di vaniglia e impasta fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Forma una palla e mettila in frigo per due ore avvolta da pellicola.
Trascorso il tempo di raffreddamento della pasta accendi il forno a 180 gradi.
Fodera con dei pirottini di carta alcune tegliette da mini cupcake (ho utilizzato le teglie che hanno il posto per 12 mini cupcakes di 2,5 cm di diametro alla base).
Lavora qualche minuto la pasta per ammorbidirla un po’ e suddividila in trenta palline della grandezza di una noce.
Inserisci ogni pallina in un pirottino e premi al centro in modo da formare una cavità.
Poni al centro di ogni biscottino un piccolo peso (quelli da cucina per la cottura in bianco, oppure un fagiolo o un cece secco).
Fai riposare le teglie in frigorifero per 15 minuti e inforna a forno già caldo per 15 minuti.
Prepara la crema per la farcitura.
Sciogli a bagnomaria il cioccolato a pezzi con la panna, la panna non deve bollire.
Mescola il composto in modo da ottenere una crema omogenea e quando gli ovis molis sono tiepidi riempi la cavità al centro con un cucchiaino di questa crema al cioccolato.
Fai riposare prima di servire.

Con questa ricetta partecipo al Contest di IN CUCINA PER CASO .. Mmm Cookies!




EASY:  uno (ma anche due!) nel cestino del pranzo che porti in ufficio, per addolcire la pausa caffè dopo pranzo.



 

CHIC: utilizza dei pirottini di carta di un bel colore pastello e disponi gli ovis molis su un’alzatina in vetro alternati a mini meringhe. Servili con il caffè dopo cena.