domenica 3 settembre 2017

Baked Alaska

Erano tanti anni che non trascorrevo il Ferragosto in città. Ne conservavo un ricordo…quasi incantato, la possibilità di vivere una città silenziosa e tranquilla, di girare in bicicletta senza traffico, di mangiare qualcosa in uno di quei posti dove normalmente senza prenotazione non riesci ad entrare. Beh non è stato esattamente così. Torino è una città che a Ferragosto chiude per ferie, tutto o quasi è immobile, chiuso. Il centro più che silenzioso sembrava una città fantasma, anche le caffetterie storiche, i locali più carini avevano la saracinesca abbassata. Le vie della città ribollivano di sole caldissimo e solo sotto i portici, all’ombra, sembrava di trovare un po’ di refrigerio. Però a sorpresa i musei erano tutti aperti e la giornata si è rivelata ugualmente piacevole. Ho fatto colazione a casa con molta calma e rinunciato ad un pranzo a base di sushi che avevo in programma (ristorante chiuso). Ho optato per il ‘piano B’, visto che uno dei pochi locali aperti era una delle mie pasticcerie/caffetterie preferite: non troppo distante da casa, con un piccolo spazio all’aperto (qui li chiamano dehors) arredato con tavolini bassi e tante piante verdi. Non era esattamente l’ora di pranzo quando ho deciso di fermarmi, poco più di mezzogiorno. Ho ordinato un caffè americano, un tramezzino con uovo e insalata (fresco e delicato) e due minuscoli pasticcini al cocco, due palline perfettamente sferiche al gusto di cioccolato cocco e mandorle. Il ‘caffè americano’ merita due parole in più, almeno per come lo servono qui: una bella tazza da tè di quelle rotonde un pochino retrò con all’interno due caffè espressi piuttosto lunghi, sullo stesso vassoio portano zollette di zucchero, una lattiera e un bricco con acqua bollente… per trasformare i due espressi lunghi in un caffè lunghissimo, appunto all’americana. Da completare con zucchero di canna e latte a piacere. La prima volta ho trovato questa combinazione acqua + caffè un po’.. scioccante, adesso mi piace moltissimo ed è quello che ordino sempre quando vado lì.
La mia meta era il Museo di Arte Orientale (MAO). Torino è celebre per il Museo Egizio visitato da milioni di turisti ogni anno, ma il MAO è a mio parere ancora più bello, più particolare e ricco di suggestioni. L’arte orientale è spesso silenziosa, ispirata e molto intensa. Il museo è vario, le collezioni comprendono statue di Buddha del Gandhara solenni e umane al tempo stesso, bassorilievi e sculture indiani ricchi di complicati ritmi lineari, porcellane cinesi e deliziose damine Tang, costumi da samurai che un certo timore lo incutono. E ancora delicate stampe giapponesi dell’Ukyo-e, pannelli di seta dipinti con immagini lievi e ceramiche islamiche dai colori smaltati e brillanti… volendo guardare tutto con attenzione non basta un intero pomeriggio.
Sono rientrata a casa proprio per l’ora di cena e nonostante il caldo ho acceso 5 minuti (basta davvero pochissimo) il forno per completare la decorazione del dessert che avevo scelto di preparare per cena: baked alaska, ovvero uno zuccotto di gelato con una base soffice (in genere pan di Spagna, ma io preferisco utilizzare la pasta biscuit) rivestito di meringa morbida e passato un attimo in forno per ‘sbruciacchiare’ al meringa. Preceduto da un piccolo antipasto e da un cus cus con tante verdure; cena in sala con le finestre aperte per far entrare un vento leggero che alle 9 di sera agitava delicatamente le tende e ha finalmente reso la giornata un po’ più fresca.

P.S. Io non ho la gelatiera, quindi per fare l’Alaska utilizzo gelato artigianale, ma con quello fatto in casa è ancora più buono. E’ un dolce a mio parere buonissimo e molto facile, lo zuccotto di gelato con la sua base di pasta biscuit si può preparare in anticipo, anche il giorno prima, la meringa può essere preparata qualche ora prima di servire e lasciata in frigo in un sac à poche. Si può assemblare tutto dieci minuti prima di portarlo in tavola, passarlo in forno e terminare la ‘coloritura’ della meringa con una torcia da pasticcere. Poiché è piuttosto dolce io in genere utilizzo gusti di gelato non troppo zuccherosi, in questo caso ho scelto un cioccolato amaro extrafondente e pistacchio, che un gelataio qui vicino fa davvero buonissimo, con un retrogusto quasi salato.

BAKED ALASKA





Ingredienti per 4 persone:
Per la pasta biscuit (io uso una teglia rettangolare 30 x 40):

3 uova intere
80 gr di zucchero semolato
80 gr di farina 00
Un pizzico di bicarbonato (la punta di un cucchiaino da caffè)

Per evitare che si attacchi in cottura:

Una noce di burro
Un cucchiaio di farina
Due cucchiai di zucchero semolato (dopo la cottura)


Per la meringa:
2 albumi
lo stesso peso degli albumi (55 gr circa) di zucchero a velo
lo stesso peso degli albumi (55 gr circa) di zucchero semolato fine, tipo Zefiro

Per lo zuccotto:
500 gr di gelato artigianale (io ho utilizzato 250 gr di cioccolato e 250 gr di pistacchio)

Prepara la pasta biscuit (anche il giorno prima)

Prepara la teglia per cuocerla: metti su una teglia un foglio di carta da forno, imburralo con la noce di burro molto bene e cospargi di farina, scuotendo via l’eccesso.
Separa i tuorli dagli albumi. Metti da parte gli albumi e metti i tuorli in una ciotola insieme allo zucchero.
Io per montare i tuorli uso la planetaria, vanno bene anche le fruste ma devono essere montati molto a lungo fino a quando diventano chiari e spumosi (con la planetaria 12 minuti).
Mentre i tuorli montano accendi il forno a 180 gradi.
A parte monta gli albumi a neve ferma (io lo faccio con le fruste mentre la planetaria lavora i tuorli).
Quando i tuorli sono montati, aggiungi al composto la farina setacciata con il bicarbonato in tre volte successive, continuando dopo ogni aggiunta di farina a lavorare brevemente l’impasto con le fruste elettriche o con la planetaria.
Dopo aver incorporato tutta la farina aggiungi gli albumi montati a neve ferma.
Anche gli albumi non vanno aggiunti tutti insieme ma in quattro volte successive, mescolando ogni volta a mano con una spatola di silicone dal basso verso l’alto e dall’esterno verso l’interno, come quando si fanno le meringhe facendo attenzione a non smontare il composto.
Procedi con l’aggiunta successiva, solo quando il composto è ben amalgamato.
Quando l’impasto è pronto versalo nella teglia già preparata livellandolo delicatamente con la spatola in modo che sia ben distribuito ai lati e al centro per ottenere un biscuit di spessore uniforme.
Cuoci in forno già caldo per 10 minuti.
Mentre la pasta cuoce nel forno, prepara un canovaccio pulito e cospargilo con i due cucchiai di zucchero semolato.
Terminata la cottura (il biscuit deve essere dorato) estrai la pasta dal forno e rovesciala sul canovaccio, in modo che il lato con la carta da forno rimanga verso l’alto e l’altro appoggi sul canovaccio ‘zuccherato’.
Stacca la carta da forno delicatamente (se è ben imburrata è facile), copri con un altro canovaccio pulito e lasci raffreddare la pasta.

Prepara lo zuccotto di gelato (anche questo può essere fatto il giorno prima), per essere lavorato il gelato deve essere un po’ morbido, quindi meglio tirarlo fuori dal congelatore un attimo prima.
Fodera uno stampo di metallo ci forma semisferica (per uno zuccotto appunto) con la pellicola trasparente, ricoprilo totalmente e lascia che la pellicola sia abbondante e fuoriesca dallo stampo, servirà per facilitare l’estrazione dello zuccotto gelato dallo stampo.
Metti il gelato all’interno dello stampo, un gusto alla volta, livellandolo bene io ho usato due gusti diversi, ma la scelta è tua. Chiudi con altra pellicola alimentare  e metti nel congelatore per alemo 8 ore.
Prima di servire (al massimo due ore) prepara la meringa.
Mescola i due tipi di zucchero, in modo da ottenere un unico mix.
In una ciotola metti gli albumi e inizia a sbattere con l’aiuto delle fruste elettriche o di una planetaria. Appena iniziano a diventare un po’ spumosi aggiungi il composto di zuccheri in tre fasi successive (un terzo alla volta) senza mai smettere di sbattere e utilizzando le fruste o il mix a velocità elevata.
L’obbiettivo è quello di ottenere una meringa soda e compatta, la prova ‘classica’ è verificare che la meringa rimanga attaccata alla ciotola quando questa viene inclinata… o addirittura capovolta!
Quando la meringa è pronta, trasferiscila in un sac à poche e mettila in frigo fino al momento di utilizzarla.

Poco prima di servire prepara l’Alaska.
Accendi il grill del forno a 200 gradi.
Ritaglia nella pasta biscuit un disco dello stesso perimetro dello stampo che hai utilizzato per il gelato.
Appoggia il disco di pasta su una teglia foderata di carta da forno.
Preleva il gelato dal congelatore ed estrai lo zuccotto dallo stampo aiutandoti con la pellicola che hai lasciato fuori.
Appoggia lo zuccotto gelato sulla base di pasta e ritagliala a misura se non fosse precisa.
Con l’aiuto di una spatola o del sac à poche rivesti completamente lo zuccotto con la meringa morbida e forma dei picchi di meringa con il dorso di un cucchiaio (serve solo a rendere il dolce più grazioso).
Metti l’Alaska in forno per solo 5 minuti, la meringa deve ‘scottarsi’ e colorire appena appena.
Termina la doratura della meringa fuori dal forno con una torcia da pasticcere e servi subito.


EASY: per una merenda ricca in giardino accompagnato da una tazza di thè nero, ad esempio un melange di fiori e frutti.

CHIC: è un po’ più laborioso ma per una cena puoi preparare dei piccoli Alaska monoporzione. Trovo che per un dessert dopocena sia perfetto utilizzare gelato al caffè (solo un gusto per le monoporzioni) e magari fare la pasta biscuit al cioccolato sostituendo 15 gr di farina con 15 gr di cacao amaro.