Mi piace moltissimo girare tra un
blog e l’altro. Non solo cucina naturalmente, mi piacciono quelli che parlano
di moda, di viaggi, di arredamento e di tendenze varie. Alcuni sono davvero
molto interessanti, altri hanno foto bellissime che stanno arricchendo i miei
archivi fotografici ‘case da sogno’, ‘abiti da principessa’ ecc. ecc. Leggendo
qua e là insomma si raccolgono notizie carine e curiosità. Non sono una che sta
le ore attaccata al PC, tutt’altro, ma questa è una delle cose che mi affascina
di internet, la possibilità di vedere e conoscere cose che altrimenti …
resterebbero lì. Ebbene leggendo qua e là l’altro giorno ho trovato il racconto
di una nuova piccola mania che sta invadendo New York: la Soul Cycle, ovvero
palestre in cui è possibile fare la tradizionale ‘cyclette’ .. a lume di
candela. Idea che ho trovato bizzarra ma mi sembrava piuttosto convincente
perchè immaginavo una sala con un’atmosfera soft, senza musica assordante né TV
accesa. Ma pare che non sia così: di soft ci sono solo le candele accese, per
il resto non manca niente dell’abituale caos-anti-relax delle palestre
ordinarie, ovvero musica a tutto volume e insegnanti – anzi …trainer!! – che
con voce acuta invitano a non perdere il ritmo.
Forse è per questo che ho smesso di andare in palestra, non riuscivo più
a rilassarmi: un’altra ora di caos assordante al termine della giornata era
davvero troppo. Musica a tutto volume, gente scalmanata e specchi non fanno per
me. Ho scelto un corso di pilates in un posto piccolo – siamo solo cinque
‘allieve’ più l’insegnante – in cui la musica è solo un sottofondo gentile. I
ritmi sono lenti, la nostra insegnante è filiforme, biondissima e non alza mai
il tono della voce. La palestra – una stanza grande più che una palestra – non
ha specchi ma una vetrata affacciata su un giardinetto verde con un unico
grande albero, una magnolia che a marzo è bellissima. E’ un’ora sola alla
settimana ma è davvero puro relax, anche senza le candele accese.
Tutto questo non c’entra niente
con questi panini laugenbrot, se non che anche questi mi ricordano qualcosa di
molto rilassante: lunghe estati trascorse in montagna. La ricetta viene – un
po’ modificata – da un libretto acquistato in Trentino sulle ricette di pane
delle Dolomiti, ho provato a cercarlo in rete, per inserire il link ma non
esiste. E’ uno di quei quadernetti che sembrano i quaderni di ricette delle nonne,
stampati con un carattere che sembra una calligrafia antica e con disegni
ingenui di mele, torte e barattoli di marmellata con etichette rotonde. La
differenza più grande che ho apportato è nella dose del lievito (che io ho
ridotto di molto) e nel modo in cui vengono precotti prima di metterli in
forno: in una soluzione di acqua e bicarbonato, molto più casalinga e facile
della soda prevista dalla ricetta vera – anche questa è un’idea che ho trovato
su internet.
A mio parere sono ottimi appena
fatti, lasciateli intiepidire e poi gustateli anche solo con un pizzico di burro
salato spalmato all’interno. Hanno la crosta croccante e l’interno soffice. Se
avanzano meglio congelarli perché, almeno i miei, il giorno successivo non
erano più così buoni.
Io li ho decorati con i semi di
papavero ma si possono utilizzare semi di lino, cumino oppure anche semplice
sale grosso.
PANINI LAUGENBROT
Ingredienti per otto panini:
150 gr di farina 00
100 gr di farina manitoba
5 gr di lievito di birra fresco
140 gr di acqua
16 gr di burro a temperatura
ambiente
1 cucchiaino di zucchero semolato
2 cucchiaini di sale fino
Per decorare:
semi di papavero
Per la precottura prima del
forno:
1,5 litri di acqua
10 cucchiaini di bicarbonato di
sodio
Sciogli il lievito in 50 gr di
acqua tolta dal totale dell’acqua necessaria e lascia riposare dieci minuti.
In una ciotola capiente (in
quella della planetaria, se la usi) setaccia le farine e aggiungi lo zucchero.
Unisci il composto di acqua e
lievito e inizia a impastare prima con una forchetta, poi a mano aggiungendo
gradualmente tutta l’acqua necessaria ad ottenere un impasto morbido ma
lavorabile (potrebbero non servirti tutti i 140 gr di acqua, dipende da quanta
ne assorbe la farina).
Impasta a mano per una quindicina
di minuti - meno se usi la planetaria - aggiungendo dopo 10 minuti il burro a pezzetti.
Quando anche il burro è
incorporato aggiungi il sale. Devi ottenere una pasta liscia e piuttosto morbida.
Metti a lievitare la pasta in una ciotola appena unta di olio e copri con pellicola
alimentare.
Lascia lievitare fino al
raddoppio, io ho impiegato più di due ore, ma la mia cucina è piuttosto fredda.
Quando è la pasta lievitata,
rovesciala su un piano e forma i panini tutti delle stesse dimensioni (io ho
suddiviso la pasta in pezzi di 50 gr l’uno circa e ne ho ottenuti 8).
Appoggia i panini su una teglia
foderata di carta da forno, copri con un canovaccio pulito e lascia lievitare
ancora 45 minuti.
Prima che i panini siano
completamenti lievitati metti a bollire l’acqua con il bicarbonato e accendi il
forno a 200 gradi.
Appena l’acqua bolle, immergi
nella pentola due panini alla volta e falli scottare nell’acqua bollente per 30/40
secondi al massimo (solo un tuffo insomma).
Appena scolati, mettili su una
teglia coperta di carta da forno e quando sono tutti pronti fai dei tagli sulla
superficie e cospargi di semi di papavero.
Quando il forno è caldo inforna i
panini e lascia cuocere per 20 minuti o fino a quando sono pronti.
EASY: A me piacciono moltissimo
appena tiepidi spalmati di burro salato e farciti con fettine di formaggio tipo
groviera o salamino.
CHIC: c’è una cosa che mi piace
proprio tanto: mettere sulla tavola un cestino con pane di diversa specie:
bocconcini alle noci, mini panini alle olive e questi panini laugebrot. Se aggiungete
al posto di ogni ospite un piattino con burro salato e qualche fettina di
salmone affumicato l’antipasto è già pronto.