Quando abitavamo a Milano, capitava ogni tanto che mio marito dovesse lavorare anche il sabato. In questi casi, avevo due diverse possibilità di trascorrere la giornata: 1. un giro alla Pinacoteca di Brera, museo che adoro e che ho visto decine di volte.. non mi stanco mai. 2. Fare colazione con una delle mie amiche, anche lei moglie di un ‘lavoratore del sabato’.
Nei sabati in cui anche la mia amica era da sola, spesso ci incontravamo per fare colazione insieme. A casa mia nella brutta stagione, perché avevo una cucina un po’ più grande della sua: c’era lo spazio per un tavolino quadrato sul quale ci potevamo sistemare comodamente. Nella bella stagione, invece, ci incontravamo quasi sempre da lei, perché la sua casa ha una deliziosa terrazza - arredata con tanti vasi di fiori e un tavolino di ferro battuto - che si affaccia su un giardino interno. Era (quasi) come fare colazione in campagna. Il divertimento consisteva non solo in una mattinata di chiacchiere con la mia amica, ma anche nella possibilità di utilizzare piattini e tazze decorati con fiori e frutti colorati, ciotoline per i cereali a forma di cuore e altri oggetti ‘leziosi’ che utilizzo poco perché mio marito dice che sono troppo ‘femminili’ e lui si rifiuta di mangiare con un’apparecchiatura .. ‘da donna’ (!!!).
Di solito chi invitava preparava caffè con latte, tè, yogurt, cereali e frutta. L’altra portava un piccolo dolce: la mia amica è specializzata nella preparazione di budini di riso squisiti (e le chiedevo di portare sempre quelli!), io a volte preparavo muffin integrali ai frutti rossi (perché sembravano più light di un vero dolce) o spesso queste piccole trecce di una specie di pasta brioche che è fatta con l’olio invece che con il burro (sono una delle mie ‘opzioni colazione’ preferita, che di solito riservo alla colazione della domenica o a uno speciale giorno di festa). Ovviamente poi saltavamo il pranzo - anche perché io avevo già fatto colazione con mio marito prima che andasse in ufficio ed era il mio secondo pasto della giornata. Se poi c’erano anche delle riviste di moda e di cucina da sfogliare e ‘commentare’ insieme.. davvero si arrivava all’ora di pranzo senza neanche accorgersene!
Per fare la pasta ho utilizzato la planetaria, naturalemnte si puo’ fare anche impastando a mano una decina di minuti.
P.S. Foto ancora mie. UFFA.
TRECCE DI PASTA BRIOCHE ALL’OLIO
Ingredienti per 8 trecce:
480 gr di farina ‘00’
120 gr di zucchero semolato più un cucchiaino da caffè (per sciogliere il lievito)
15 gr di lievito di birra fresco
7 gr di sale
50 ml di acqua tiepida
160 gr di latte
1 uovo intero
1 tuorlo
50 ml di olio extra vergine di oliva leggero (ho utilizzato un olio ligure bio)
Per decorare:
qualche cucchiaio di latte
granella di zucchero
cannella
gocce di cioccolato
In una caraffa sciogli il lievito di birra con l’acqua appena tiepida e il cucchiaino di zucchero.
Copri con la pellicola e lascia riposare 15 minuti.
Intanto nella ciotola della planetaria (se la usi, altrimenti in una ciotola qualsiasi) mescola la farina con il sale e il resto dello zucchero.
Scalda il latte, deve essere solo tiepido..
Metti il latte tiepido in una brocca, aggiungi l’olio, l’uovo e il tuorlo e mescola fino ad amalgamare bene gli ingredienti.
Aggiungi questo composto agli ingredienti secchi (farina e zucchero) e inizia ad impastare nella planetaria con il gancio a K. Appena il liquido è assorbito aggiungi anche l’acqua con il lievito e continua ad impastare (se impasti a mano almeno dieci minuti), fino ad ottenere una pasta liscia ed elastica (rimane piuttosto morbida).
Quando l’impasto è pronto, trasferiscilo in una ciotola pulita, copri con la pellicola e metti a lievitare fino a quando sarà triplicato di volume (circa 6 ore).
Trascorso il tempo di lievitazione, impastala velocemente su un piano di lavoro infarinato e suddividi in 8 pezzetti di circa 80 gr l’uno (con questa dose si ottengono circa 650 /700 gr di pasta).
Suddividi ognuno degli 8 pezzi in tre strisce che modellerai con le mani e intrecciale per dare forma alle brioscine.
Nel formare le trecce puoi guarnirle come preferisci: con le gocce di cioccolato oppure con cannella e granella di zucchero (prepara sul piano di lavoro una manciata di granella di zucchero e cannella e una di gocce di cioccolato e rotolaci le strisce di pasta prima di formare le trecce).
Metti le trecce in una teglia foderata di carta da forno, copri con un canovaccio pulito e fai lievitare a temperatura ambiente ancora un’ora e mezzo.
Scalda il forno a 190 gradi.
Prima di infornare le trecce spennellale con qualche cucchiaio di latte.
Cuoci in forno già caldo per 18 / 20 minuti.
Sono più buone mangiate tiepide. Se non le consumi tutte nella stessa giornata, meglio congelarle e riscaldarle un attimo in forno prima di mangiarle.
EASY: a scuola nella cartella per merenda.
CHIC: colazione della domenica con caffè, latte e una piccola macedonia di frutta. Oppure al sabato mattina con un’amica e una quantità di riviste da sfogliare.