Purtroppo non ho molta fantasia o
forse dovrei dire ‘capacità inventiva’. Questo spiega perché avendo a
disposizione una crema così fotogenica – così arancione e vellutata è davvero
bellissima da fotografare - sono riuscita a fare una foto piuttosto banale,
mettendola semplicemente all’interno di una scodellina bianchissima. Per
servire creme e zuppe mi piace utilizzare le ciotoline invece che vere
scodelle; qualche settimana fa ho visto in una vetrina un servito di piatti
delizioso che al posto della normale scodella ha una ciotolina che sembra la
corolla di un fiore. Ci sto facendo un pensierino.. magari solo due posti
tavola… Ma per tornare alla questione della fantasia, ne ho davvero pochissima
ed è un peccato perché penso che la capacità di immaginare sia una delle
qualità più belle che si possono possedere. Immaginare storie, fotografie, come
apparecchiare la tavola o come vestirsi.. probabilmente esistono vari modi di
dar vita alla propria creatività e penso che ci sia molta soddisfazione a trasformarla
in qualcosa di concreto, di qualunque genere sia – una torta particolare, un
racconto breve, la foto di un paesaggio o un piccolo acquerello .. devo
ammettere che riuscire a dipingere acquerelli sarebbe uno dei miei sogni nel
cassetto.
Sto rileggendo le “Favole al
telefono” di Gianni Rodari, che di immaginazione ne aveva da vendere, forse a
questo è dovuto il tema di questo post, perché mi ha colpito moltissimo la
fantasia con cui riesce a inventare storie.. dal niente. Ricordavo di averne
letta qualcuna su un’antologia che avevo alle scuole medie e quest’estate
quando l’ho visto ristampato in libreria l’ho acquistato subito. Una sessantina
di piccole storie (alcune non più lunghe di una paginetta), alcune molto tenere
e delicate, altre che forse non farei leggere ad un bambino.. un po’ troppo
malinconiche e tutte, davvero tutte, talmente fantasiose che incantano. In una
delle mie preferite c’è uno scienziato che inventa ‘una macchina per fare il solletico alle pere, una pentola per friggere
il ghiaccio, una bilancia per pesare le nuvole, un telefono per parlare con i
sassi…”. Deliziosa.
CREMA DI ZUCCA GIALLA E PATATE
Ingredienti per 4 persone
600 gr di zucca gialla (peso della zucca già pulita)
1 patata rossa (circa 250 gr)
1 cipolla di Tropea
1l. di brodo vegetale
4 cucchiai di olio extravergine
di oliva
sale
noce moscata (se la utilizzi)
Per guarnire:
100 gr di gorgonzola
2 fette di pane integrale
Sale nero
Olio extra vergine di oliva
Taglia la zucca già pulita in
cubetti (non piccoli dadini, cubetti piuttosto grandi).
Sbuccia la patata, lavala e tagliala in cubetti di dimensioni simili a quelli della zucca.
Sbuccia la patata, lavala e tagliala in cubetti di dimensioni simili a quelli della zucca.
Sbuccia la cipolla, lavala e
affettala sottile.
In una pentola capiente metti le
tre verdure, l’olio extra vergine di oliva, condisci con una presa di sale e
fai insaporire le verdure a fiamma bassissima per qualche minuto, mescolando
spesso con un mestolo di legno.
Prima che le verdure inizino ad
attaccarsi aggiungi nella pentola il brodo vegetale caldo, fino a coprire a
filo le verdure (potrebbe non servirti tutto).
Copri e lascia cuocere a fiamma
bassa per 45 minuti.
Trascorso questo tempo, spengi il
fuoco e frulla la crema con un frullatore ad immersione (se la preferisci
piuttosto densa, prima di frullarla elimina un po’ di brodo).
Fuori dal fuoco aggiungi una
grattata di noce moscata, lascia insaporire qualche minuto e servi calda con fiocchetti
di gorgonzola e crostini di pane integrale ottenuti facendo saltare in una padella
antiaderente dei quadretti di pane con un filo di olio e sale nero.
EASY: vero comfort food per una cena autunnale: portala in
tavola all’interno di una zucca svuotata e ben lavata.
CHIC: servi la zuppa direttamente in ciotoline
individuali senza gorgonzola né crostini. Disponi al centro del tavolo un
vassoio con più recipienti con condimenti diversi: tocchetti di gorgonzola,
erba cipollina tagliata finemente, una lattiera con panna acida, parmigiano
grattato, semi di zucca tostati, crostini di pane e lascia che ciascun
commensale condisca la propria zuppa come vuole (ottima con panna acida e semi
di zucca tostati)