Non ho mai amato le feste di
Carnevale. Fin da bambina ero super timida e l’idea di vestirmi da maschera mi
atterriva. Ho una ‘bellissima’ foto, avrò avuto forse 6 anni, io e mia sorella
mascherate da Primavera con un vestito coloratissimo, svolazzante e pieno di
fiori e farfalle, la sottogonna di tulle che lo rendeva un po’ da principessa e
le maniche lunghe orlate di trina. Abbiamo entrambe in mano un panierino pieno
di coriandoli, lei ride allegrissima io piango disperata. Questa era la mia
visione del Carnevale da bambina.
Per quello che ricordo io, ho
partecipato ad un’unica festa di Carnevale, a parte quelle ‘obbligatorie’
organizzate dalle maestre dell’asilo e poi della scuola. Quando facevo la terza
media, la mia compagna di banco organizzò la festa del suo quattordicesimo
compleanno proprio il giorno del sabato di Carnevale. Non so perché ci tenessimo
così tanto a festeggiare i 14 anni, ma non potevo mancare. Ovviamente la festa
era in maschera e ovviamente non erano ammesse partecipazioni .. in borghese. Così
fui costretta a improvvisare qualcosa che non fosse troppo distante dal mio
abbigliamento consueto, niente trucco paradossale, abiti coloratissimi e strani
o cappellini di carta. Non avevo nemmeno una dose sufficiente di humor per
scegliere una maschera ‘maschile’, che so, cow boy o cose del genere. Decisi di
vestirmi da ballerina forse o da piccola principessa, non ricordo che titolo
avessi dato alla mia maschera. Avevo un maglioncino di angora bianco (che
portavo regolarmente sui jeans perché all’epoca vivevo in jeans) ed ero
riuscita a procurarmi non so dove una sottana di tulle azzurro pallido lunga
ben oltre il ginocchio. Avevo scelto un paio di ballerine di pelle lucida
celeste cielo che avevano un piccolo pon pon argentato sulla punta e mia mamma
con grande pazienza mi aveva applicato sul tulle della sottana una quantità di
stelle argentate. A pensarci ora era una maschera davvero graziosa. Di quella
festa ricordo solo tre cose: che i genitori della mia amica avevano trasformato
il giardino della loro casa in un bosco di rificolone (le lanterne di carta
coloratissime che fanno parte della tradizione fiorentina), sembrava una
foresta incantata, che fino all’ora di cena quando i miei genitori vennero a
prendermi rimasi seduta a mangiare noccioline in una poltroncina vicino al
camino acceso perché avevo freddo, che appena arrivata a casa mi sentii male,
forse a causa delle troppe noccioline o dell’influenza. Quella è stata la mia
prima e ultima festa di Carnevale (anche se mai dire mai nella vita, ma non è
il mio genere). Questo non significa che non mi piaccia il Carnevale, ogni
martedì grasso a casa nostra si cena con un antipasto leggero, un piatto di
verdure e una quantità di dolci che per due è davvero esagerata. Non possono
mancare i cenci fritti, piccoli bomboloni ripieni di marmellata e da qualche
anno ho inserito nei miei dolci tradizionali questi tortelli di frolla ripieni
di mele, li ho sperimentati variando il ripieno, ma questa versione è quella
che preferisco.
TORTELLI DI FROLLA E MELE
Ingredienti per 10 tortelli (il
numero dipende dal diametro dello stampino utilizzato, il mio è 5 cm):
Per la frolla:
80 gr di burro
80 gr di zucchero a velo
2 tuorli di uovo
200 gr di farina ‘00’
1 pizzico di zenzero in polvere
Per il ripieno:
1 mela renetta
1 limone bio
1 cucchiaino di caffè di cacao
amaro in polvere
1 pizzico (generoso) di cannella
15 mandorle private della buccia
In una terrina mescola il burro a
temperatura ambiente con lo zucchero a velo e lo zenzero.
Appena il composto si amalgama
aggiungi i tuorli d’uovo. Mescola rapidamente e inserisci la farina
setacciandola sul composto, poco alla volta. Aggiungi farina fino a quando la
pasta è lavorabile con le mani (potrebbero bastare 180 gr, dipende dalla
grandezza delle uova).
Trasferisci l’impasto su un piano
infarinato e impasta rapidamente formando un panetto.
Avvolgilo nella pellicola e metti a riposare in frigorifero per almeno 2 ore.
Avvolgilo nella pellicola e metti a riposare in frigorifero per almeno 2 ore.
Mentre la pasta riposa in
frigorifero prepara il ripieno.
Lava e sbuccia la mela, tagliando
ogni spicchio in cubetti piuttosto piccoli (altrimenti sarà difficile chiudere
i tortelli se la mela è affettata troppo grande).
Metti i cubetti di mela in una
terrina, aggiungi la buccia del limone grattugiata, un cucchiaio o due di succo
di limone per non fare annerire la frutta e il cacao amaro. Amalgama tutto e
metti a riposare in frigo.
Tosta le mandorle in una
padellina antiaderente per qualche minuto, in modo che diventino un poco
abbrustolite e croccanti. Quando sono tiepide tagliale grossolanamente.
Trascorso il tempo di riposo
della pasta, accendi il forno a 160 gradi.
Stendi la pasta su un piano
infarinato in una sfoglia abbastanza sottile.
Usando un tagliapasta (io di
solito li faccio rotondi, ma sono molto belli anche rettangolari) ricava 20 cerchi
di pasta.
Aggiungi le mandorle alle mele e
metti un cucchiaino di questo composto su metà dei cerchi preparati (se il
composto di mele avanza, puoi farlo cuocere rapidamente in una pentolina e
servire a parte con del gelato). Sovrapponi a ciascuno dei cerchi con il
ripieno un altro disco di pasta in modo da chiudere i tortelli, sigilla bene
con le mani e metti i tortelli in una teglia foderata di carta da forno.
Fai cuocere in forno già caldo
per 20 minuti o fino a quando i tortelli avranno un colore dorato.
Servili tiepidi o freddi (non
caldi) spolverati di tanto zucchero a velo.
Si conservano solo un giorno in una scatola di latta per biscotti.
Si conservano solo un giorno in una scatola di latta per biscotti.
EASY: da preparare per una festa
di Carnevale tra bambini, un po’ più leggeri dei soliti dolci fritti (che però
sono buonissimi!).
CHIC: da servire con il tè e
pochissima panna appena montata anche alle mamme dei piccoli invitati e alle
amiche di sempre.