Hygge. Da qualche mese questa
parola si legge un po’ ovunque: sui blog (di lifestyle, cucina, arredamento e
design…), sulle riviste e sui quotidiani, sugli scaffali delle librerie, in cui
compaiono di continuo nuovi libri dedicati all’hygge. Hygge, lo dicono tutti lo
ripeto anche io è una parola danese difficile da tradurre – a me viene in mente
coziness, ma forse non è la stessa cosa – indica una filosofia di vita che
spiega perché i danesi sono uno dei popoli più felici della terra – almeno
secondo le statistiche. Hygge è la capacità di apprezzare i piccoli piaceri lenti
della vita, quelli legati alla sfera della famiglia, della casa, delle amicizie
e trovare in questi una fonte di serenità. Tanto per fare qualche esempio:
hygge è una cena ben apparecchiata con tante candele accese sulla tavola, hygge
è una tazza di tè e un libro in un pomeriggio piovoso, hygge è fare due
chiacchiere con un’amica con una fetta di torta e una tazza di cioccolata
calda, un pic nic a due sulla riva di un fiume per festeggiare l’inizio della
primavera, raccogliere conchiglie passeggiando sulla spiaggia in un pomeriggio
ventoso di autunno. Per me hygge è anche impastare il pane o preparare un dolce
profumato di vaniglia nel silenzio totale della mia cucina, cosa di cui – il
silenzio – ho spesso immenso bisogno quando torno a casa.
Naturalmente un libro sull’hygge
(anzi due) l’ho acquistato anche io perché ero curiosa. All’inizio mi sembrava
un po’ ingenuo, ricco di immagini di tazze fumanti, plaid soffici dai colori
tenui fotografati sui divani, camini accesi in stanze dalle cui finestre si
intravedono giardini innevati. Ci sono indicazioni di cose da fare per sentirsi
hygge in ogni stagione, addirittura ricette hygge, una specie di manuale della
felicità a portata di tutti, in cui, pare, le parole più gettonate sono
candele, camino e cioccolata. Poi ci ho pensato bene, al di là di questa
apparente ingenuità, c’è davvero qualcosa da imparare. Per come la vedo io non
esistono cose o situazioni hygge: di per sé una tazza di tè non è hygge, per
quanto deliziosa sia la miscela scelta, hygge è riuscire a vivere quell’attimo
del pomeriggio come un momento di pace totale da dedicare a se stessi o da
condividere con mamma e sorella o con l’amica del cuore. Certo l’hygge non può
essere una via per la felicità – sarebbe troppo facile – ma un suggerimento
molto utile per non farsi sopraffare dai problemi della vita quotidiana, ogni
tanto rallentare il ritmo, concedersi qualche piacere slow e sentirsi davvero
soddisfatti nel farlo. A questa ricetta tutta danese di candele accese (per
quanto io le adori!) aggiungerei qualcosa di più mediterraneo come un pizzico
di ironia e di spensieratezza, ingredienti a mio parere indispensabili per
affrontare la giornata con un po’ di leggerezza.
Naturalmente è hygge qualsiasi
comfort food e divertirsi nel cucinarlo, magari in compagnia. Questa composta
di frutta è ispirata ad una ricetta di Elle a Tavola che ho adattato ai nostri
gusti. La ricetta originale utilizzava ‘frutta antica’ e un po’ di Marsala,
niente zucchero. Io ho aggiunto gli alchechengi e le arance pelate al vivo
Divertitevi a speziarla con gusti diversi, anice stellato, chiodi di garofano,
cardamomo o cannella, da scegliere in base all’umore della giornata o
mischiandoli tutti insieme. Trovo che sia molto buona servita tiepida come
dessert a fine pasto. Con o senza candele accese.
COMPOSTA DI FRUTTA COTTA E MELAGRANA
Ingredienti per 4 persone:
2 mele renette
2 pere decana
4 arance
20 alchechengi (se piacciono e se
li trovate)
2 cucchiaini da caffè di zucchero
di canna
2 stecche di cannella
mezza melagrana
Spremi due delle arance e metti
il succo filtrato in un pentolino con lo zucchero di canna e le stecche di
cannella.
Lava gli alchechengi e privali
delle foglie (è un peccato, lo so, sono bellissimi; al limite puoi tenerne
qualcuno da non cuocere e aggiungere per la decorazione finale).
Lava e sbuccia le mele e le pere,
privale del torsolo e taglia la polpa a pezzi (non troppo piccoli) di
dimensioni simili, in modo che cuociano in maniera uniforme.
Sbuccia le altre due arance e
pelale al vivo, eliminando tutte le parti bianche i semi e i filamenti. Taglia
ogni spicchio in due parti.
Aggiungi tutta la frutta, tranne
le arance, nella pentolina con il succo di arancia e fai cuocere coperto per 5
minuti a fuoco basso.
A questo punto aggiungi anche le
arance e lascia cuocere a fuoco lento fin quando la frutta sarà tenera (circa 10/15 minuti).
Mentre la composta cuoce preleva
i chicchi dalla mezza melagrana.
Quando la frutta è pronta, togli
dal fuoco, lascia intiepidire e servila con i chicchi di melagrana.
EASY: mi piace prepararla per la
colazione della domenica. Fatta la sera prima e servita tiepida. In questo caso
sostituisco la melagrana con qualche prugna essiccata che faccio cuocere con il
resto della frutta.
CHIC: servita come dessert a fine
pasto, accompagnata da un cucchiaio di crema inglese aromatizzata con la scorza
di un limone bio. Servite la frutta nelle coppette e lasciate la crema in una
salsiera in modo che ognuno possa aggiungerla a suo gusto.
Adoro questa filosofia, mi ci sto appassionando anche io e, dove posso cerco di metterla in pratica...tu ci sei riuscita alla perfezione con queste coppette!
RispondiEliminaMi piace la frutta cotta, molti la definiscono un dessert da anzianotti, io invece la trovo digeribile e perfetta per un fine pasto, insomma un comfort food davvero Hygge ;) ehehehe bacioni e buon lunedì
Ciao Simo, anche a me la frutta cotta piace moltissimo e la preparo spesso. Si è vero fa un po' anzianotto, ma con questo freddo io mi ci trovo benissimo!!! Baci e grazie del tuo commento.
EliminaOra mia hai incuriosita... sono stata talmente indaffarata negli ultimi mesi che mi sono persa un pò di cose... Per quello che hai raccontato trovo che la composta sia una perfetta declinazione Hygge...
RispondiEliminaUn bascione cara e buona settimana
Ciao cara Patty, ma si, questo hygge ora si trova ovunque, devo ammettere che ha il suo fascino. Un bacio e grazie di essere passata.
EliminaCiao Antonella!
RispondiEliminaLa tua proposta è deliziosa, un vero comfort food, quasi si sente tutta l'aroma che sprigiona. E vada per l'hygge!
Sempre molto interessanti le tue proposte, è un vero piacere leggerti.
Un abbraccio grande, a presto!
Mi conosci sono golosa per cui opto sicuramente per la versione chic!
RispondiEliminabaci
Alice
Hygge? Un termine che non conoscevo ma leggendo il tuo post ho ritrovato nella mia vita, io ultimamente cerco sempre di vivere così, mi basta così poco per essere serena e star bene... Come una coppetta di questa composta, meravigliosa sia tiepida che fredda! Un bacione e buona domenica!
RispondiEliminama no! Hyggie? Mai sentito (ma leggo lì sopra che non sono la sola... pfiuuuu...). Però mi sembra di capire che si tratta più che altro di atmosfera , di sensibilità, di disposizione d'animo e in tal senso trovo che questa ricetta sia assolutamente Hyggie, da gustare, magari senza camino perché personalmente non ce l'ho, ma sicuramente accoccolata in poltrona, con un bel libro tra le mani, e magari la mia gatta in grembo che fa le fusa. Tutto davvero molto hyggie! Un bacione :D
RispondiEliminaops... come vedi so' ignorante! Hygge, non hyggie! Ma sta "i" da dove è spuntata???
Eliminasi tratta di un dessert molto raffinato, la melagrana non da solo colore ma si amalgama bene al sapore della composta
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