Mi piace molto l’idea del piatto
unico, cosa alla quale il mio papà, per esempio, è decisamente contrario. Io e
mia sorella (e anche mia mamma ovvio!!) ogni tanto cerchiamo di convincerlo a
‘modernizzarsi’ un po’ e ad accettare l’idea che si possa pranzare o cenare con
un solo piatto, invece che con il ‘tradizionale trittico’
primo-secondo-contorno, ma non c’è niente da fare. Penso che il ‘piatto unico’
sia un modo carino per risolvere una cena o un pranzo specialmente nel fine
settimana, per fare qualcosa di nuovo e di diverso e non ricadere nella solita
routine. Si possono scegliere piatti unici con un tocco un po’ esotico, per
esempio a base di cous cous pollo e verdure, oppure riso Venere pesce e verdure
serviti in grandi piatti colorati fanno già vacanza. Si può decidere di
rimanere su qualcosa di più tradizionale: un’insalata molto ricca che contenga
tante verdure, uova, formaggi, una manciata di semini croccanti e qualche
quadratino di pane arrostito. Oppure un bel risotto con i carciofi e una dose
generosa di fonduta di formaggio o con pomodorini confit e burrata. Insomma in
tema ‘piatto unico’ le scelte sono quasi infinite.
L’unico difetto che io trovo al
piatto unico è che mi sembra di stare a tavola … troppo poco. A me piace stare
a tavola, specialmente la sera a cena, trovo che sia un modo molto piacevole di
concludere la giornata. Mi piace apparecchiare con cura e gustare la cena in
modo lento, chiacchierando del più e del meno o di qualcosa di più serio. Sistemo
sulla tavola una candela e la accendo anche se è un giorno qualsiasi della
settimana e non c’è niente da festeggiare (ho una piccola collezione di porta
candele di vetro di tutte le forme e un cassetto pieno di candele di colori
diversi). Perché crea un’atmosfera rilassata, cosa indispensabile almeno per me
dopo un’intera giornata trascorsa a correre. Ed è per questo che quando scelgo
come menu il piatto unico devo avere di riserva qualche piccola cosa da mettere
a tavola in aggiunta, per prolungare il più possibile il rito della cena. Anche
solo del pane nero appena tostato e spalmato di philadelphia e pasta di
acciughe (provare per credere, si ottengono dei crostini buonissimi) oppure un
avanzo di spinaci e della ricotta con i quali confezionare queste semplici
palline. Si preparano in un attimo, si sistemano in piccole coppette al centro
della tavola e si smangiucchiano tra una chiacchiera e l’altra.
P.S. Le dosi sono indicative,
questa è la dose minima con la quale si ottengono una quindicina di palline
grandi come un’oliva. Per dosi maggiori.. moltiplicare! L’impasto non contiene
farina e non conviene farle molto più grandi di un’oliva, altrimenti non si
riesce a mangiarle tipo finger food prendendole con uno spiedino, perché
diventano un po’ cedevoli e serve una forchettina per poterle mangiare
comodamente. In ogni caso a voi la scelta: o belle piene e rotonde da servire
in un piattino con una mini forchetta o più piccole con il loro piccolo
spiedino per poterle raccogliere.
Io sono partita da un avanzo di
spinaci utilizzati per questo risotto fatto la sera prima, ma metto di seguito
le indicazioni per la ricetta completa.
PALLINE DI SPINACI E RICOTTA
Ingredienti per circa 15 palline
grandi come una grossa oliva:
120 gr di spinaci (si devono
ottenere 80 gr di prodotto pulito)
100 gr di ricotta di mucca
uno spicchio di aglio
un pizzico di noce moscata
grattugiata al momento (se piace)
un cucchiaio di olio extravergine
di oliva
sale
qualche cucchiaio di farina
Due ore prima di preparare queste
palline metti la ricotta a scolare in un colino, in modo da farle perdere il
siero e renderla più asciutta e compatta.
Prepara gli spinaci.
Elimina i gambi più grossi e duri
e lava molto bene le foglie, in modo da eliminare tutta la terra.
Metti gli spinaci lavati in una
pentola capiente, aggiungi un po’ di sale e lascia cuocere coperto a fiamma
bassa fino a quando avranno eliminato tutta l’acqua di vegetazione.
Scolali tritali grossolanamente
con il coltello e tienili da parte.
In una pentola fai scaldare un
cucchiaio di olio e lo spicchio di aglio a fiamma bassissima, in modo che
l’aglio rilasci il profumo ma non prenda colore. Elimina l’aglio e aggiungi gli
spinaci tritati.
Lascia insaporire a fuoco
moderato per qualche minuto.
Spengi e lascia raffreddare,
devono essere a temperatura ambiente quando li unisci alla ricotta.
Metti in una ciotola gli spinaci
cotti e raffreddati e la ricotta ormai scolata, aggiungi un pizzico di noce
moscata appena grattata e amalgama molto bene con una forchetta in modo da
sbriciolare la ricotta ed ottenere un impasto uniforme e compatto. Aggiusta di
sale se necessario
Preleva l’impasto a piccole dosi,
forma delle piccole palline e rotolale nella farina in modo da rivestirle in
modo uniforme.
Sistemale in un vassoio e mettile
in frigorifero fino a quando sarai pronta a cuocerle (al massimo comunque mezza
giornata, sei vuoi prepararle in anticipo; in questo caso ripassale una seconda
volta nella farina prima di cuocerle).
Metti a bollire una casseruola
piena di acqua con un pizzico di sale.
Appena l’acqua inizia a bollire,
metti le palline di spinaci e ricotta, non più di cinque per volta. Lasciale
cuocere un minuto da quando vengono in superficie e scolale.
Servile tiepide.
EASY: come semplice antipasto al
centro della tavola, sistemate in una ciotolina di vetro e con dei piccoli
spiedini di bambù per poterle mangiare come finger food.
CHIC: per una versione più ricca,
preparane tre per ogni ospite, leggermente più grandi di come le ho fatte io.
Servile a ciascun ospite in un piatto, ricoperte con una fonduta leggera di
formaggio e accompagnate da un’insalatina fresca.