Qualche giorno fa ero con una mia
amica, seduta alle panchine di un giardino vicino a casa. Lei ha due bambine
piccole, 5 e 7 anni, loro dondolavano sull’altalena, noi con maglione pesante a
collo alto e un piumino sottile le sorvegliavamo da lontano. In questa
‘primavera autunnale’ non è possibile adottare un abbigliamento più leggero,
non si può rinunciare a calze di lana, scarpe chiuse e giubbotti impermeabili.
Gli occhiali da sole servono solo per brevi momenti ed è utile avere un paio di
guanti di lana (sottili, d’accordo ma sempre di lana) in borsa.
La mia amica è uno spirito
romantico, di quelle che hanno sempre un po’ la testa tra le nuvole e da
ragazza credeva nel mondo perfetto. Chiacchieravamo guardando le bambine
dondolarsi, senza nemmeno concentrarsi molto sulle parole ma lasciandole cadere
nel vento che in questi giorni non si ferma mai. Mi diceva che vorrebbe che le
bambine non assomigliassero a lei, ma fossero più concrete e decise nei
confronti della vita. Lei si coccola con i ricordi di quando era piccola e ha
la testa piena di sogni più o meno realizzabili, in sostanza non vive mai nel
presente, è sempre sospesa tra passato e futuro. Io lì per lì le ho dato
ragione, in fondo non sono molto diversa da lei e capisco che a volte siamo lontane
dalla realtà, col rischio di non capire dove stiamo andando. Poi ci ho
ripensato, comunque vadano le cose non potrei mai rinunciare ai miei sogni
piccoli e grandi, sono convinta che i sogni e i progetti (a volte
irrealizzabili) siano parte di me e per qualche strana alchimia rendano la vita
più bella. Smettere di sognare vuol dire diventare improvvisamente vecchi,
anche a 20 anni. Quindi auguro alle sue bambine di avere sogni grandi e grandi
progetti, che diano un senso alla loro vita perché senza sogni… non si va da
nessuna parte.
Come dicevo, dato il tempo che fa
qui, la farinata è ancora un piatto molto gradito. Ci sono tantissimi modi di
farla, modificando le proporzioni tra acqua e farina. Questa è la mia ricetta,
a me piace non troppo sottile, poco unta e dalla consistenza un po’ morbida. Se
la preferite più croccante aumentate l’acqua (anche fino a 4 volte la quantità
di farina) e fatela più sottile. Qualunque sia la proporzione tra acqua e
farina è molto importante far riposare a lungo la pastella, almeno 3/ 4 ore.
Quando la faccio per pranzo la domenica la preparo la mattina prestissimo
(intorno alle 7) e la cuocio all’una subito prima di andare a tavola,
In genere la farinata si gusta
con una generosa quantità di pepe nero macinato al momento. Io non amo molto il
pepe e lo sostituisco con sale nero, per mantenere lo stesso ‘effetto colore’.
E’ molto buona servita caldissima
con una piccola burrata sopra o per una versione più light qualche fetta di
primo sale.
FARINATA DI CECI
Ingredienti per una teglia
diametro 28 cm:
200 gr di farina di ceci
400 gr di acqua
2 cucchiai di olio extra vergine
di oliva
Sale
Per servire:
sale nero macinato al momento
burrata o primo sale (ma anche
lardo di Colonnata)
Metti la farina di ceci in una
ciotola e versa sopra lentamente tutta l’acqua, mescolando continuamente.
Fai attenzione a non formare
grumi; in ogni caso, lasciando riposare la pasta e mescolando spesso, i grumi
poco a poco spariscono da soli (sembra incredibile ma è così).
Lascia riposare la pastella per
almeno 3 / 4 ore, mescolando ogni tanto (almeno ogni 20 minuti) per ottenere
alla fine una pastella densa e vellutata. In ogni caso più riposa, meglio è.
E’ un piatto da fare nelle
domeniche di pioggia, quando si trascorre la mattinata in casa in modo da avere
il tempo di .. seguirla un po’.
Trascorso il tempo di riposo
della pastella accendi il forno a 200.
Aggiungi alla pastella l’olio extra
vergine di oliva, un cucchiaino di sale fino e amalgama bene.
Io non ho la teglia in rame
necessaria per la farinata, ne uso una di acciaio foderata di carta da forno,
ammetto che non sia la stessa cosa, se la teglia è di rame, la farinata è certo
più autentica.
Versa la pastella nella teglia
eventualmente foderata di carta da forno e cuoci in forno già caldo per 30
minuti. Con questa dose e una teglia di 28 cm di diametro si ottiene una
farinata piuttosto spessa, se piace più sottile, si possono fare due teglie da
18 cm.
La farinata è pronta quando la
superficie è di colore dorato e lievemente scura ai bordi.
Servi calda, tagliata a fette con
sale nero (o pepe) macinato al momento. Si accompagna molto bene con burrata o
lardo di Colonnata.
EASY: per un pranzo leggero di
domenica, servita molto calda con una burrata e un’insalatina fresca.
CHIC: preparala come antipasto
per una cena tra amici, servila tagliata a piccoli spicchi e metti in tavola ciotoline
con fette di lardo di Colonnata, fettine di primosale, patè di olive e una
buona qualità di olio extravergine di oliva, in modo che ognuno possa scegliere
il condimento che preferisce, anche solo olio e pepe.
Da quando ho scoperto di avere intolleranza ai ceci, ahimè la mangio molto meno....mi sto beando con gli occhi nel pensare a quanto sia buona questa tua farinata!!!!
RispondiEliminaNon smettiamo mai di sognare, altrimenti....che vita è?!
Un abbraccio
Ciao Simona, hai ragione non smettiamo mai di sognare! Grazie di essere passata. Baci.
EliminaAdoro la farinata, grazie!!!
RispondiEliminaCiao Giuliana, piace molto anche a me, in qualsiasi stagione. A presto e grazie!
EliminaBuonissima la farinata, ci sono cresciuta da bambina, era l'alternativa della pizza del sabato quando stavo dalla nonna nel basso piemonte. Anche qui da me fa ancora freschino e mi hai dato un'idea per il pranzo da preparare a Junio quando torna da scuola. Buona giornata
RispondiEliminauna vera leccornia questa farinata
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RispondiEliminathank you so much For Sharing Dear....
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