Quando ero piccola ‘investivo’ la
mia paghetta mensile nell’acquisto di un numero speciale dei classici di
Topolino. Abitavo a Firenze e c’era un vecchio giornalaio non troppo distante
da casa che li aveva proprio tutti, anche quelli usciti quando io non ero
ancora nata. Ogni mese mi sedevo di fronte allo scaffale dove li teneva in
bell’ordine e ne acquistavo uno. Lo leggevo avidamente in poche ore appena
arrivata a casa, cercando di non rovinare le pagine e di non spiegazzarlo
troppo. Negli anni ho scelto altre letture, ma mi è rimasta l’abitudine di
aspettare la fine del mese, acquistare la rivista favorita del momento e
sfogliarla in pace da qualche parte. Le mie preferite adesso sono il magazine
di Donna Hay e la rivista Elle. La rivista di Donna Hay la compro a Milano,
perché qui a Torino non riesco a trovarla. Me la tiene da parte un giornalaio
vicino al posto dove lavoro, resisto alla tentazione di sfogliarla in treno
tornando a casa e aspetto di avere un pomeriggio più tranquillo per andare alla mia sala da tè preferita: mi siedo su uno dei divanetti, ordino un tè che
arriva accompagnato da un piattino con qualche biscotto di frolla e mi dedico
alla lettura.
Non sono una appassionata di moda
e riviste del genere ma una delle ragioni per cui continuo a comprare Elle è
l’editoriale del suo Direttore. E’ una sola pagina, poche righe scritte con il
cuore che valgono decisamente l’acquisto e che conservo in uno speciale
quaderno dei ritagli, per rileggerli ogni tanto. Ce n’è uno che mi piace
moltissimo, dedicato alla sua mamma, di cui copio qui qualche passo, per
dedicarlo alla mia di mamma che è una persona speciale come quella descritta
qui:
“Lo scettro del comando lo detiene saldamente lei, mia mamma nonna di
cinque nipoti, capoclan. Lei ha sempre ragione. […]. Le nonne sanno tutto.
Hanno visto molto, studiato a memoria poesie in rima, incipit dell’Iliade e
leggi della fisica, non hanno mai delegato numeri e parole a un hard disk e non
si sono mai fidate di un “search” su Google. E oggi si ricordano le Guerre
Puniche e di Indipendenza, i fiumi più lunghi, i movimenti letterari e quelli
pittorici, la geometria dei corpi solidi e la chimica delle particelle. Le
nonne sanno fare tutto. Posseggono quella manualità innata e quella fiducia
nelle proprie capacità pratiche che io attribuisco a epoche più frugali e meno
digitali delle nostre. […] Le nonne invecchiano con eleganza perché non hanno
mai pensato che i cinquanta fossero i nuovi trenta […].” (Danda Santini)
Mia mamma è così. Ha studiato
latino e greco molti anni prima di me e se li ricorda decisamente meglio di me.
Ha chiuso la sua laurea nel cassetto senza nessuna frustrazione ed ha dedicato
a me e a mia sorella ogni minuto della sua giornata da quando siamo nate. E’
elegante e sempre perfetta e nessuno sospetterebbe che è un elettricista e un
idraulico .. di qualità. Smonta e rimonta qualsiasi cosa, zappa il giardino,
consulta le ricette di cucina sul tablet (io affogo nei ritagli) ed è capace di
fare collegamenti tra Pc e Tv che io nemmeno me li sogno. Qualche anno fa per
Natale ha ricevuto una cassetta degli attrezzi ‘professionale’ e credo che lo
consideri uno dei regali più belli che le abbiamo fatto. Ha un e-book dal quale
non si separa mai ma adora le vecchie porcellane, i mobili antichi e si rifiuta
di accettare che il sushi possa essere una delle prelibatezze del momento. Così
come non considera una buona idea che le ‘ragazze’ possano ad un certo punto
cambiare colore di capelli e trasformare i loro capelli neri in castani
mesciati di biondo (vero mamma??).
A lei è dedicato questo dolce di
oggi, tanti auguri mamma! La dedica è naturalmente anche per il mio papà, è un tipo straordinario anche lui, un po’ l’intellettuale
pensatore della famiglia.
P.S. Qualche difettuccio lo ha
anche la mia mamma. Adora l’ordine e in uno dei suoi frequenti repulisti ha
buttato via tutta la mia collezione di Topolini faticosamente messa insieme
paghetta dopo paghetta. E’ stato un errore d’accordo, ma intanto l’ha fatto.
Non l’ho ancora perdonata.
La ricetta è copiata da un dolce
di Csaba della Zorza, che lo prepara in una versione più autunnale – ottima -
con le mele e il frutto della passione.
FRAGOLE CON MERINGA MORBIDA
Ingredienti per persone:
Per la meringa:
2 albumi
lo stesso peso degli albumi (45
gr circa) di zucchero a velo
lo stesso peso degli albumi (45
gr circa) di zucchero semolato fine, tipo Zefiro
400 gr di fragole
2 cucchiai di zucchero di canna
4 cucchiai di succo di limone
zucchero a velo per servire
Lava le fragole ancora con il
picciolo verde, poi elimina il picciolo.
Tagliale a metà se non sono molto
grandi, altrimenti in quattro parti e mettile in una casseruola con lo zucchero
di canna e il succo di limone.
Falle cuocere a fiamma bassa fino
a quando cominceranno a disfarsi.
Non devono disfarsi
completamente, solo ammorbidirsi, quindi toglile dal fuoco appena sono pronte e
lasciale raffreddare.
Prepara la meringa.
Mescola i due tipi di zucchero,
in modo da ottenere un unico mix.
In una ciotola metti gli albumi e
inizia a sbattere con l’aiuto delle fruste elettriche o di una planetaria.
Appena iniziano a diventare un po’ spumosi aggiungi il composto di zuccheri in
tre fasi successive (un terzo alla volta) senza mai smettere di sbattere e
utilizzando le fruste o il mix a velocità elevata.
L’obbiettivo è quello di ottenere
una meringa soda e compatta, la prova ‘classica’ è verificare che la meringa
rimanga attaccata alla ciotola quando questa viene inclinata… o addirittura
capovolta!
Quando la meringa è pronta,
trasferiscila in un sac à poche e mettila in frigo fino al momento di
utilizzarla.
Accendi il grill del forno a 200
gradi.
Quando le fragole sono
completamente raffreddate, distribuiscile in quattro coppette o pirofile
monoporzione che possano andare in forno.
Con la meringa fai una cupoletta
su ogni ciotolina di fragole in modo da ricoprire completamente.
Disponi le coppette su una teglia
e mettile in forno sotto il grill, fino a quando la meringa comincia a
diventare dorata (circa 10 minuti).
Servile appena sfornate cosparse
di zucchero a velo.
EASY: per una festa di compleanno
o una merenda di fine scuola in terrazza.
CHIC: per una cena di inizio
estate a buffet, preparale utilizzando frutta diversa alcune con le fragole,
altre con pesche oppure albicocche utilizzando come contenitore tazzine da
caffè tutte diverse (purchè possano andare in forno), risolvono in una sola
portata il problema di servire frutta e dolce. Per riconoscerle spolverizzate
la meringa sulle albicocche con il cacao, quella con le pesche con un pizzico
di cannella, le fragole con lo zucchero a velo.
Che bello il pensiero dedicato alla tua mitica mamma...e che delizia questi dolcetti, da fare assolutamente anche qua da me che adorano tutti le meringhe!
RispondiEliminaUn abbraccio e buon inizio di settimana
anche la mia è una mamma molto attiva e molto più tecnologica di me, siamo fortunate!
RispondiEliminadeliziosi questi dolcetti!
baci
Alice
Bellissimo post e stupendi dessert, favolosi nella versione chic, complimenti!
RispondiEliminama anche come dessert fine pasto è molto piacevole
RispondiEliminaUn passaggio per la sciarti un saluto e un abbraccio!
RispondiEliminaa presto
Alice
che bella recetta ! :)
RispondiEliminaGrande post, devo provare! :)
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