Non sono affatto tecnologica, non
uso facebook né twitter, non ho whatsApp e neppure uno smartphone, ma un
telefonino ‘vintage’ che conservo gelosamente (perché se si rompe…non esistono
più in giro cose simili!) e che serve solo per telefonare, non credo che faccia
nemmeno le foto o almeno non ci ho mai provato.
L’unica concessione al mondo
digitale sono questo blog e un account su pinterest che mi serve per
collezionare immagini meravigliose di cose desiderate e sogni irraggiungibili.
Basta. Per il resto adoro la carta, i libri con pagine che scricchiolano quando
leggi, le vecchie cartolerie che hanno collezioni di biglietti di auguri,
cartoncini colorati e quaderni. Continuo a scrivere tantissimo e per prendere
appunti (su tutto, dalle ricette, ai troppi appuntamenti della settimana, alla
lista della spesa) ho una piccola agendina con la copertina rosa shocking che
ho sempre con me, in borsa. Ha gli anelli e quindi posso aggiungere tutte le
pagine che voglio. Al momento è talmente piena che fa fatica a stare chiusa.
Uso il PC solo quando proprio non
ne posso fare a meno. In treno sono una delle poche che legge libri e riviste
di carta e che non porta mai con sé un tablet. Lo so, è un atteggiamento un po’
paradossale e fuori dal tempo, ma non mi impegno più di tanto a correggerlo. La
cosa terribile è che ho una calligrafia bruttissima, disordinata e difficile da
leggere al punto che io stessa spesso fatico a capire cosa ho scritto. Mi
piacciono da matti le penne stilografiche ma non le posso utilizzare perché ho
un modo di tenere in mano la penna talmente strampalato che per scrivere sono
costretta a premere molto sul foglio e i pennini - delicatissimi - delle mie
adorate penne si spaccano nel giro di poche settimane.
Mi dispiace molto che si sia
persa – quasi del tutto credo -
l’abitudine di scrivere biglietti di auguri per i compleanni, per gli
anniversari di matrimonio e per gli auguri di Natale. Non so se i bimbi a
scuola preparino ancora le letterine per i genitori, con disegni improbabili e
calligrafie stentate. Io conservo ancora la prima letterina che mi scrisse mia
cugina che ha 5 anni più di me quando ho iniziato la prima elementare. E’ in
una scatola di latta insieme ad altri ricordi di carta. Preferivo collezionare
bigliettini che sms. Allora ogni tanto per vezzo compro un pacchetto di
cartoncini di colore pastello, azzurro chiaro, lilla, crema… dipende
dall’ispirazione e li utilizzo per invitare a cena le mie amiche. Fa un po’
sorridere lo so, ma ognuno ha le sue piccole debolezze.
Così è stato quando una
quindicina di giorni fa abbiamo festeggiato la fine dell’estate. Il cartoncino
per l’invito era verde chiarissimo, la cena per otto persone, solo un antipasto
un primo piatto sostanzioso di pesce, frutta e questa pavlova, farcita con una
crema di ricotta e robiola e qualche spicchio di pesca. La posto con grande
ritardo, lo so e in un momento in cui qui a Torino almeno sembra già autunno
inoltrato. Tra l’altro avrei voluto utilizzare dei fichi invecec he le pesche
tardive, ma non ne avevo trovati di buoni al mercato ed ho rimediato così. Con
i fichi a mio parere è ancora più buona.
P.S. La ricetta per la meringa
della pavlova è di Csaba dalla Zorza.
PAVLOVA CON RICOTTA E PESCHE
TARDIVE
Ingredienti per 4 pavlove ‘da
porzione’ o 8 mini pavlove :
Per la meringa:
50 gr di albumi (circa 2 bianchi
d’uovo)
50 gr di zucchero semolato (ho
utilizzato lo zucchero Zefiro)
50 gr di zucchero a velo
Per la crema di ricotta del
ripieno:
150 gr di ricotta vaccina
150 gr di robiola fresca
80 gr di zucchero a velo
Per decorare:
2 pesche tardive
2 cucchiai di zucchero di canna
Qualche goccia di succo di limone
Zucchero a velo
Prepara le pavlove.
Scalda il forno a 100 gradi.
Rivesti una teglia con carta da
forno. Disegna sulla carta dei cerchi che saranno le pavlove che vuoi
realizzare: 4 del diametro di circa 8 cm oppure 8 più piccole (diametro 5 cm), sono
di aiuto per fare pavlove più regolari.
Gira la carta in modo che il
disegno resti sotto e imburra leggermente e infarina la parte dove appoggerai
le pavlove.
Mescola insieme i 2 tipi di
zucchero e suddividi il composto di zucchero in due parti.
Metti in una ciotola gli albumi e
inizia a montare con un frullino o un mixer. Dopo qualche minuto aggiungi la metà
del composto di zucchero e continua a montare fino a quando gli albumi saranno a
neve ben ferma.
A questo punto incorpora a mano l’altra
metà dello zucchero agli albumi montati, utilizzando una spatola di silicone e
facendo attenzione a non smontare il composto.
Quando lo zucchero è tutto
incorporato, riempi con la meringa una tasca da pasticcere e forma direttamente
sulla teglia le pavlove seguendo il disegno che hai tracciato. Sovrapponi 3
cerchi di meringa per ogni pavlova, in modo da formare dei cestini alti con un
incavo al centro.
Cuoci in forno a 100 gradi per
un’ora e mezzo (il tempo di cotture dipende un po’ dal forno e dalla dimensione
delle pavlove, per quelle più grandi occorrono anche due ore). Lascia
raffreddare le pavlove prima di utilizzarle.
Nel frattempo prepara la crema di
ricotta.
In una ciotola metti la ricotta
la robiola e lo zucchero a velo indicato nelle dosi per la crema (80 gr). Con
questa dose di zucchero si ottiene una crema appena dolce. A me piace così, la
meringa è già molto dolce di suo, ma ognuno può regolarsi secondo i propri gusti.
Monta i formaggi con un frullino
come faresti con la panna, in modo da ottenere un composto soffice e ben
amalgamato.
Lascia riposare in frigo questa
crema fino al momento di utilizzarla.
Lava le pesche, privale della
buccia e suddividile in 6 / 8 spicchi dipende da quanto sono grandi.
Metti gli spicchi in un pentolino
con lo zucchero di canna, 4 cucchiai di acqua, qualche goccia di succo di
limone e fai scaldare sul fuoco fino a quando lo zucchero sarà sciolto,
formando uno sciroppo profumato. Scuoti il pentolini invece di girare le pesche
con un cucchiaio in modo da non rovinare gli spicchi che nello sciroppo si
ammorbidiscono molto.
Lascia raffreddare le pesche prima
di montare le pavlove.
Prima di servire, metti la crema
di formaggio all’interno delle pavlove, completa qualche spicchio di pesca e
una spolverata di zucchero a velo.
EASY: servite come dessert dopo
cena, in questa stagione sostituendo le pesche con scaglie di mandorle
abbrustolite.
CHIC: a me piace farle piccole,
in modo da inserire all’interno solo un cucchiaino di crema, una grattatina di
cioccolato fondente (in estate uno spicchio di fico appunto) e servirle con il
caffè dopo cena al posto dei soliti cioccolatini.
...eccomi qua!!!
RispondiEliminaIo scrivo tutto, rigorosamente a mano...e non smetterò rigorosamente mai, fierissima di farlo!!!!
La tua pavlova è semplicemente una delizia....
Un abbraccio e buon we!
Grazie Simo, scusa io sono sempre in ritardo.
EliminaBaci!
Per le cose buone c'è sempre tempo :-)
RispondiEliminaCiao Carmine, grazie. A presto!
Eliminala pavlova non ha stagioni, va benissimo sempre!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaCiao Silvia, io le faccio da qualche anno, quando ero più piccola non amavo le cose dolcissime. Con il tempo che passa, invece... Grazie e a presto!
Eliminapochissimo social anch'io, adoro leggere esclusivamente libri veri fatti di fogli di carta da sfogliare, scrivere biglietti di auuguri e lettere piene di sentimenti...sono vintage? Non lo so però mi piace così come mi piace tanto la tua pavlova, un dolce senza tempo e senza stagioni!
RispondiEliminabaci
Alice
Ciao Alice, grazie. Io a volte mi sento un po' un pesce fuor d'acqua, quasi impossibilitata a comunicare con gli altri, ma anche a me va bene così. baci.
Eliminaciao Antonella! delizioso dessert come solo la Pavlova sa essere. L'ho sempre trovato raffinato, elegante e bellissimo, quindi direi che per salutare l'estate non potevi fare scelta migliore. Un bacione
RispondiEliminaCiao Simona, grazie. L'ho pubblicato un po' in ritardo... con le pesche quando qui è già autunno. pazienza!! Baci.
EliminaTrovo queste tue abitudini sempre molto raffinate e romantiche... esattamente come la Pavlova, che io adoro! Sarai anche poco social, ma leggendoti si capisce di te molto di più che da una foto di facebook... penso. Un bascione cara e buona settimana
RispondiEliminaCiao Patty, sei sempre un tesoro. Io sono una super super timida e mi nascondo molto volentieri!! Baci.
EliminaCiao Antonella!
RispondiEliminaPrediligo assolutamente il cartaceo, anche se per contro la tecnologia mi affascina e di conseguenza vado al passo con i tempi, in ogni caso amo circondarmi di libri annotando liste di tutti i tipi.
La pavlova è un dolce delicatissimo, la tua versione sarà gustosissima! L'aspetto è così leggero che conquista a prima vista.
Complimenti, un abbraccio e buona settimana
Ciao Seddy, grazie del tuo commento. Anche io sono una 'donna delle liste', ne ho ovunque, per tutto. Eppure a volte mi perdo lo stesso. Mi devo preoccupare? Un abbraccio anche a te.
EliminaStupende pavlove degna conclusione di una splendida cena, complimenti!
RispondiEliminaCiao Anisja, grazie di essere passata. A presto!
Eliminaadoro le pavolove in qualsiasi periodo dell'anno, anche i pubblico ricette dopo un mese o anche un anno si può sostituire con dell'ottima frutta di stagione
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