Erano tanti anni che non
trascorrevo il Ferragosto in città. Ne conservavo un ricordo…quasi incantato,
la possibilità di vivere una città silenziosa e tranquilla, di girare in
bicicletta senza traffico, di mangiare qualcosa in uno di quei posti dove normalmente
senza prenotazione non riesci ad entrare. Beh non è stato esattamente così.
Torino è una città che a Ferragosto chiude per ferie, tutto o quasi è immobile,
chiuso. Il centro più che silenzioso sembrava una città fantasma, anche le
caffetterie storiche, i locali più carini avevano la saracinesca abbassata. Le
vie della città ribollivano di sole caldissimo e solo sotto i portici,
all’ombra, sembrava di trovare un po’ di refrigerio. Però a sorpresa i musei
erano tutti aperti e la giornata si è rivelata ugualmente piacevole. Ho fatto
colazione a casa con molta calma e rinunciato ad un pranzo a base di sushi che
avevo in programma (ristorante chiuso). Ho optato per il ‘piano B’, visto che
uno dei pochi locali aperti era una delle mie pasticcerie/caffetterie
preferite: non troppo distante da casa, con un piccolo spazio all’aperto (qui
li chiamano dehors) arredato con tavolini bassi e tante piante verdi. Non era
esattamente l’ora di pranzo quando ho deciso di fermarmi, poco più di
mezzogiorno. Ho ordinato un caffè americano, un tramezzino con uovo e insalata
(fresco e delicato) e due minuscoli pasticcini al cocco, due palline
perfettamente sferiche al gusto di cioccolato cocco e mandorle. Il ‘caffè
americano’ merita due parole in più, almeno per come lo servono qui: una bella
tazza da tè di quelle rotonde un pochino retrò con all’interno due caffè
espressi piuttosto lunghi, sullo stesso vassoio portano zollette di zucchero,
una lattiera e un bricco con acqua bollente… per trasformare i due espressi
lunghi in un caffè lunghissimo, appunto all’americana. Da completare con
zucchero di canna e latte a piacere. La prima volta ho trovato questa
combinazione acqua + caffè un po’.. scioccante, adesso mi piace moltissimo ed è
quello che ordino sempre quando vado lì.
La mia meta era il Museo di Arte
Orientale (MAO). Torino è celebre per il Museo Egizio visitato da milioni di
turisti ogni anno, ma il MAO è a mio parere ancora più bello, più particolare e
ricco di suggestioni. L’arte orientale è spesso silenziosa, ispirata e molto
intensa. Il museo è vario, le collezioni comprendono statue di Buddha del
Gandhara solenni e umane al tempo stesso, bassorilievi e sculture indiani
ricchi di complicati ritmi lineari, porcellane cinesi e deliziose damine Tang,
costumi da samurai che un certo timore lo incutono. E ancora delicate stampe
giapponesi dell’Ukyo-e, pannelli di seta dipinti con immagini lievi e ceramiche
islamiche dai colori smaltati e brillanti… volendo guardare tutto con
attenzione non basta un intero pomeriggio.
Sono rientrata a casa proprio per
l’ora di cena e nonostante il caldo ho acceso 5 minuti (basta davvero
pochissimo) il forno per completare la decorazione del dessert che avevo scelto
di preparare per cena: baked alaska, ovvero uno zuccotto di gelato con una base
soffice (in genere pan di Spagna, ma io preferisco utilizzare la pasta biscuit)
rivestito di meringa morbida e passato un attimo in forno per ‘sbruciacchiare’
al meringa. Preceduto da un piccolo antipasto e da un cus cus con tante
verdure; cena in sala con le finestre aperte per far entrare un vento leggero
che alle 9 di sera agitava delicatamente le tende e ha finalmente reso la
giornata un po’ più fresca.
P.S. Io non ho la gelatiera,
quindi per fare l’Alaska utilizzo gelato artigianale, ma con quello fatto in
casa è ancora più buono. E’ un dolce a mio parere buonissimo e molto facile, lo
zuccotto di gelato con la sua base di pasta biscuit si può preparare in
anticipo, anche il giorno prima, la meringa può essere preparata qualche ora
prima di servire e lasciata in frigo in un sac à poche. Si può assemblare tutto
dieci minuti prima di portarlo in tavola, passarlo in forno e terminare la
‘coloritura’ della meringa con una torcia da pasticcere. Poiché è piuttosto
dolce io in genere utilizzo gusti di gelato non troppo zuccherosi, in questo
caso ho scelto un cioccolato amaro extrafondente e pistacchio, che un gelataio
qui vicino fa davvero buonissimo, con un retrogusto quasi salato.
BAKED ALASKA
Ingredienti per 4 persone:
Per la pasta biscuit (io uso una
teglia rettangolare 30 x 40):
3 uova intere
80 gr di zucchero semolato
80 gr di farina 00
Un pizzico di bicarbonato (la
punta di un cucchiaino da caffè)
Per evitare che si attacchi in
cottura:
Una noce di burro
Un cucchiaio di farina
Due cucchiai di zucchero semolato
(dopo la cottura)
Per la meringa:
2 albumi
lo stesso peso degli albumi (55
gr circa) di zucchero a velo
lo stesso peso degli albumi (55
gr circa) di zucchero semolato fine, tipo Zefiro
Per lo zuccotto:
500 gr di gelato artigianale (io
ho utilizzato 250 gr di cioccolato e 250 gr di pistacchio)
Prepara la pasta biscuit (anche
il giorno prima)
Prepara la teglia per cuocerla:
metti su una teglia un foglio di carta da forno, imburralo con la noce di burro
molto bene e cospargi di farina, scuotendo via l’eccesso.
Separa i tuorli dagli albumi.
Metti da parte gli albumi e metti i tuorli in una ciotola insieme allo
zucchero.
Io per montare i tuorli uso la
planetaria, vanno bene anche le fruste ma devono essere montati molto a lungo
fino a quando diventano chiari e spumosi (con la planetaria 12 minuti).
Mentre i tuorli montano accendi
il forno a 180 gradi.
A parte monta gli albumi a neve
ferma (io lo faccio con le fruste mentre la planetaria lavora i tuorli).
Quando i tuorli sono montati,
aggiungi al composto la farina setacciata con il bicarbonato in tre volte
successive, continuando dopo ogni aggiunta di farina a lavorare brevemente
l’impasto con le fruste elettriche o con la planetaria.
Dopo aver incorporato tutta la
farina aggiungi gli albumi montati a neve ferma.
Anche gli albumi non vanno
aggiunti tutti insieme ma in quattro volte successive, mescolando ogni volta a
mano con una spatola di silicone dal basso verso l’alto e dall’esterno verso
l’interno, come quando si fanno le meringhe facendo attenzione a non smontare
il composto.
Procedi con l’aggiunta
successiva, solo quando il composto è ben amalgamato.
Quando l’impasto è pronto versalo
nella teglia già preparata livellandolo delicatamente con la spatola in modo
che sia ben distribuito ai lati e al centro per ottenere un biscuit di spessore
uniforme.
Cuoci in forno già caldo per 10
minuti.
Mentre la pasta cuoce nel forno,
prepara un canovaccio pulito e cospargilo con i due cucchiai di zucchero
semolato.
Terminata la cottura (il biscuit
deve essere dorato) estrai la pasta dal forno e rovesciala sul canovaccio, in
modo che il lato con la carta da forno rimanga verso l’alto e l’altro appoggi
sul canovaccio ‘zuccherato’.
Stacca la carta da forno
delicatamente (se è ben imburrata è facile), copri con un altro canovaccio
pulito e lasci raffreddare la pasta.
Prepara lo zuccotto di gelato
(anche questo può essere fatto il giorno prima), per essere lavorato il gelato
deve essere un po’ morbido, quindi meglio tirarlo fuori dal congelatore un
attimo prima.
Fodera uno stampo di metallo ci
forma semisferica (per uno zuccotto appunto) con la pellicola trasparente,
ricoprilo totalmente e lascia che la pellicola sia abbondante e fuoriesca dallo
stampo, servirà per facilitare l’estrazione dello zuccotto gelato dallo stampo.
Metti il gelato all’interno dello
stampo, un gusto alla volta, livellandolo bene io ho usato due gusti diversi,
ma la scelta è tua. Chiudi con altra pellicola alimentare e metti nel congelatore per alemo 8 ore.
Prima di servire (al massimo due
ore) prepara la meringa.
Mescola i due tipi di zucchero,
in modo da ottenere un unico mix.
In una ciotola metti gli albumi e
inizia a sbattere con l’aiuto delle fruste elettriche o di una planetaria.
Appena iniziano a diventare un po’ spumosi aggiungi il composto di zuccheri in
tre fasi successive (un terzo alla volta) senza mai smettere di sbattere e
utilizzando le fruste o il mix a velocità elevata.
L’obbiettivo è quello di ottenere
una meringa soda e compatta, la prova ‘classica’ è verificare che la meringa
rimanga attaccata alla ciotola quando questa viene inclinata… o addirittura
capovolta!
Quando la meringa è pronta,
trasferiscila in un sac à poche e mettila in frigo fino al momento di
utilizzarla.
Poco prima di servire prepara
l’Alaska.
Accendi il grill del forno a 200
gradi.
Ritaglia nella pasta biscuit un
disco dello stesso perimetro dello stampo che hai utilizzato per il gelato.
Appoggia il disco di pasta su una
teglia foderata di carta da forno.
Preleva il gelato dal congelatore
ed estrai lo zuccotto dallo stampo aiutandoti con la pellicola che hai lasciato
fuori.
Appoggia lo zuccotto gelato sulla
base di pasta e ritagliala a misura se non fosse precisa.
Con l’aiuto di una spatola o del
sac à poche rivesti completamente lo zuccotto con la meringa morbida e forma
dei picchi di meringa con il dorso di un cucchiaio (serve solo a rendere il
dolce più grazioso).
Metti l’Alaska in forno per solo
5 minuti, la meringa deve ‘scottarsi’ e colorire appena appena.
Termina la doratura della meringa
fuori dal forno con una torcia da pasticcere e servi subito.
EASY: per una merenda ricca in
giardino accompagnato da una tazza di thè nero, ad esempio un melange di fiori
e frutti.
CHIC: è un po’ più laborioso ma
per una cena puoi preparare dei piccoli Alaska monoporzione. Trovo che per un
dessert dopocena sia perfetto utilizzare gelato al caffè (solo un gusto per le
monoporzioni) e magari fare la pasta biscuit al cioccolato sostituendo 15 gr di
farina con 15 gr di cacao amaro.