giovedì 19 settembre 2013

Confettura di susine e chiodi di garofano

Sono abituata a svegliarmi prestissimo, in genere almeno due ore prima di uscire di casa. Così appena sveglia preparo in silenzio il caffè e mi dedico per un’ora (qualche volta un po’ meno) alla lettura. Odio andare di corsa appena sveglia e preferisco alzarmi con MOLTO anticipo per avere il tempo di fare le cose con calma, tutte quelle alle quali sono abituata, inclusa la pausa caffè con un libro e poco prima di uscire la colazione che faccio seduta a tavola, anche solo dieci minuti, con il resto della famiglia. La mia colazione preferita è una tazza (piuttosto gigante devo ammettere) di orzo con pane e marmellata. Il sabato e la domenica posso fare qualche variazione al mio ‘menu-colazione’, aggiungendo un piattino di biscotti, un muffin o una fetta di torta, tanto per riconoscere il giorno festivo, ma durante la settimana non mi muovo da pane e marmellata. Le marmellate confezionate - anzi il termine giusto sarebbe confetture, ma io sono abituata a chiamarle tutte marmellate - proprio non mi piacciono perché non riesco a sentire il gusto vero della frutta. Ne ho provate di ogni tipo, ma non sono riuscita a trovarne nessuna che mi soddisfacesse. Ogni tanto mi faccio attrarre dai barattolini di bellissime confezioni che si trovano in qualche negozio speciale (magari quelli che vendono tè ed hanno scaffali coloratissimi di marmellate e confetture di ogni tipo), ma quando vado ad assaggiare rimango sempre delusa. Per questo ho bisogno di scorte di marmellata home made. Come forse ho già detto l’anno scorso, la mia fornitrice ufficiale è mia mamma che riesce a fare una quantità di barattoli incredibile: pesche, susine, pere, albicocche (che in genere è destinata a mio cognato perché è la sua preferita). Io mi limito ad una decina di barattoli con la frutta estiva  e altrettanti in inverno con mele e arance. Quest’anno oltre alla confettura di melone e pesche che avevo postato qui, ho preparato questa con susine e chiodi di garofano che mentre cuoce riempie la cucina di un profumo delizioso.    


CONFETTURA DI SUSINE AROMATIZZATA CON CHIODI DI GAROFANO




(con queste dosi ho ottenuto 4 barattolini da 250 ml)

1 kg di susine (il peso è quello delle susine già sbucciate e denocciolate)
300 gr di zucchero semolato (ho utilizzato quello superfine tipo Zefiro)
4 chiodi di garofano
il succo spremuto di un piccolo limone



Taglia le susine in quattro se non sono molto grandi, altrimenti in sei spicchietti e mettile in una ciotola di vetro capiente.
Aggiungi tutto lo zucchero e il succo del limone e mescola in modo da distribuire bene lo zucchero.
Lascia riposare in frigo per 12 ore, mescolando ogni tanto,  in modo che lo zucchero si sciolga completamente.
Trascorso questo tempo, versa il contenuto della ciotola in una casseruola che utilizzerai per cuocere la marmellata.
Aggiungi nella pentola i chiodi di garofano chiusi in una piccola garza in modo che poi possano essere eliminati.
Metti sul fuoco medio, porta a bollore mescolando spesso (eventualmente elimina la schiuma che si forma in superficie) e lascia cuocere fino a raggiungere la consistenza voluta (io ho impiegato 45 minuti).
Al termine della cottura la frutta era quasi totalmente disfatta e non ho avuto la necessità di passarla, a me piace che rimanga qualche piccolo pezzetto.
Elimina i chiodi di garofano.
Invasa la confettura nei barattolini sterilizzati in precedenza e chiudi con coperchi nuovi.
Lascia raffreddare i barattolini capovolti.
Esegui una seconda sterilizzazione facendo bollire i barattoli avvolti in canovacci puliti in una pentola piena d’acqua per 45 minuti.
Terminata la sterilizzazione, spengi e lascia raffreddare i barattoli all’interno della pentola.
Conserva la confettura al riparo dalla luce.



EASY: colazione in settimana: spalmata sul pane, si accompagna molto bene al pane di segale.
 



CHIC: colazione della domenica: prepara una macedonia di frutta, lasciando i pezzi piuttosto grandi e accompagnala a yogurt bianco dolcificato con un po’ di questa marmellata.


venerdì 13 settembre 2013

Onde di Cioccolato Amaro

Non riesco a partire per le vacanze senza portarmi dietro almeno una decina di libri di vario genere: cucina naturalmente, qualche romanzetto di quelli che io chiamo rilassanti e qualcosa di più impegnativo (io adoro la storia, soprattutto il medioevo e la storia dell’arte.. tutta). Non sto scherzando e non dipende da quanto sono lunghe le ferie, una settimana o un mese, il numero dei libri non cambia e le mie valige pesano sempre .. troppo. Lo sa bene la mia mamma che mi ‘brontola’ sempre perché porto valige troppo pesanti: anche quando vado da loro solo per un fine settimana ho dietro un trolley che è un vero macigno a causa della quantità di libri e riviste che riesco a metterci dentro. Ma non è vera vacanza se non ho con me un po’ dei miei bellissimi libri e la possibilità, se voglio, di leggere un giorno una cosa, il giorno dopo un’altra. Devo ricostruire, ovunque io vada, una mini ‘succursale’ della mia libreria di casa.
Tra i libri che avevo portato quest’estate c’è questo delizioso ricettario di gelati e ice pops, comprato alcuni giorni prima di partire e appena sfogliato. Così ho potuto guardarlo con la giusta attenzione solo quando ero ormai lontana da casa e senza la possibilità di sperimentare nessuna di queste vere delizie. Non amo particolarmente i gelati e ancor meno i ghiaccioli, non possiedo la gelatiera – nessuna delle ricette del libro la richiede -  ma quest’estate girellando su internet avevo visto tanti di questi gelatini-fai-da-te che mi è venuta la voglia di provare a farli anche io. Quando siamo tornati a casa dopo le vacanze a Torino era .. autunno, la prima settimana che ero qui non ha fatto altro che piovere e grandinare, certo non il tempo adatto per mangiare ghiaccioli e gelati.. ed ho dovuto aspettare ancora prima di mettermi finalmente all’opera. E la prima ricetta che ho provato a fare prevede – ovviamente - l’uso del cioccolato.
Il nome di questi gelatini non l’ho inventato io. È il nome della ricetta sul libro che – non a caso – si trova nel capitolo ‘voluttuosi’, direi che panna e cioccolato è quasi il massimo della golosità! Sono molto divertenti e facili da fare e, detto da una che non ama il gelato, davvero buoni. Io non ho gli stampini da ghiaccioli e per farli ho utilizzato dei bicchierini da caffè di carta. L’unica variante che ho apportato alla ricetta del libro è che ho sciolto il cioccolato a bagnomaria invece che direttamente sul fuoco.



ONDE DI CIOCCOLATO AMARO




(con queste dosi si ottengono 8 gelati se si utilizzano gli stampini da ghiaccioli da 100 ml; io utilizzando i bicchierini ne ho ottenuti 12)

Per lo sciroppo di zucchero:

90 gr di zucchero semolato
100 ml di acqua (io ho utilizzato acqua minerale non gassata)
(con la dose indicata si ottengono circa 250 ml di sciroppo)

Per i gelatini:
200 gr di cioccolato amaro (ho utilizzato il Valrhona al 61%)
500 ml di panna fresca da montare
100 ml di sciroppo di zucchero



Prepara lo sciroppo di zucchero. Con la dose indicata se ne ottengono circa 250 ml. Per la ricetta ne servono solo 100, quello che avanza può essere conservato per una settimana in frigorifero in un barattolo di vetro chiuso ermeticamente.
Metti in una casseruola lo zucchero semolato e l’acqua e fai scaldare a fuoco basso per 8/10 minuti, fino a quando lo zucchero è completamente sciolto.
Alza la fiamma e porta ad ebollizione.
Appena inizia a bollire, riduci di nuovo l’intensità della fiamma e lascia sobbollire a fuoco medio per 3/4 minuti.
Spengi il fuoco, copri e lascia raffreddare completamente (io ho impiegato quasi due ore).
Quando lo sciroppo è completamente freddo inizia a preparare i gelatini.
Metti in una casseruola tutto il cioccolato spezzettato e 100 ml di panna.
Fai sciogliere cioccolato e panna a bagnomaria fino a quando avrai ottenuto un composto perfettamente amalgamato e cremoso.
Togli dal fuoco e lascia raffreddare completamente. E’ importante che cioccolato e sciroppo di zucchero siano completamente freddi – a temperatura ambiente – prima di aggiungerli alla panna.
Quando il cioccolato è ormai a temperatura ambiente, metti la panna rimanente in una ciotola e montala con le fruste, aggiungendo mentre monti lo sciroppo di zucchero a filo.
Continua a montare fino ad ottenere una consistenza media – non deve essere troppo solida.
Distribuisci sulla panna montata il cioccolato fuso, senza mescolare, ma utilizzando uno spiedino di legno per formare delle onde.
Disponi con attenzione  il composto negli stampini che intendi utilizzare (panna e cioccolato non devono amalgamarsi, altrimenti il gusto non cambia, ma non si ottiene l’effetto ‘onde’) e mettili nel congelatore, coperti per una mezz’ora.
Io ho utilizzato i bicchierini di carta e li ho coperti con la carta di alluminio, se hai le forme per i ghiaccioli puoi inserire subito il coperchio con il bastoncino, senza attendere mezz’ora perché si induriscano un po’.
Se non hai potuto inserire subito i bastoncini, dopo mezz’ora estrai i gelatini, inserisci i bastoncini al centro, coprili di nuovo e rimetti nel congelatore per 4/5 ore, fino a completo indurimento.
Prima di servire immergi un attimo le formine in acqua calda ed estrai delicatamente i gelati.
A mio parere sono più buoni se prima di essere serviti si tolgono dal congelatore e si lasciano 10 minuti in frigorifero, diventano più cremosi.



EASY:  servili ai bambini per merenda: disponi un gelato su ogni piattino accompagnato da mezza pesca tagliata a cubetti.
  


CHIC: invece di formare i gelati, disponi la crema panna e cioccolato in mini coppettine di porcellana bianca o vetro e lascia congelare così. Servi i mini gelatini in coppetta dopo cena con il caffè, accompagnati da frollini al cioccolato.


lunedì 9 settembre 2013

Frollini di farro allo zenzero

Si, l’estate è bellissima e le ferie sono un periodo di riposo e relax, ma a me tornare a casa dopo le vacanze non dispiace affatto, anzi. Dopo un po’ che sono lontana, mi mancano la mia casa e le mie abitudini, sembra assurdo, lo so, ma sento nostalgia della ‘solita routine’. L’autunno, l’ho già detto e scritto in tutti i modi, è la mia stagione preferita (seguita a ruota dall’inverno.. anche perché c’è il Natale) e per me l’anno inizia a settembre, forse sono rimasta ai tempi della scuola – anche se sono lontani!- quando rientrare dalle vacanze significava davvero cominciare un nuovo anno.
E’ in questo periodo che faccio i programmi per i mesi che verranno, dai più semplici, tipo: riuscire ad andare in palestra due volte alla settimana, finire di leggere i libri che ho di scorta prima di comprarne altri … difficilissimo da rispettare ma ci provo sempre, cambiare taglio di capelli (odio quello che mi ha fatto di recente il parrucchiere) ai più complicati che includono cose come riuscire a organizzare meglio il (poco) tempo libero che ho a disposizione perché sono molto meno organizzata di quello che vorrei, sistemare in modo più ordinato la mia libreria e l’armadio dove tengo tutti gli aggeggi di cucina – sembra facile, ma ormai ho più cose da sistemare che spazio dove metterle e altre cose molto più complicate che ho in mente da anni, ma ancora..sono lì. Però ogni anno ci provo: ritaglio due ore in un qualsiasi pomeriggio di inizio settembre, preparo una teglia di biscotti ed uno dei miei tè preferiti (in questo momento vado matta per un tè nero all’anice e liquirizia che trovo fresco, ancora estivo e buonissimo) e munita di lapis e agenda compilo una specie di ’lista delle cose da fare per il nuovo anno’. So già in partenza che molte delle cose che ho in programma non riuscirò a realizzarle, ma intanto mettere nero su bianco un po’ di idee mi aiuta moltissimo e poi io adoro fare liste ed elenchi di ogni tipo.
Per accompagnare il tè ho scelto questi frollini fatti con la farina di farro e lo zucchero di canna. Non sono friabili come quelli tradizionali e richiedono di essere .. inzuppati un po’ più a lungo,  ma trovo che abbiano un gusto particolare che a me piace molto.




FROLLINI DI FARRO ALLO ZENZERO




(il numero dei biscottini ottenuti dipende dalla dimensione degli stampi, io con questa dose ne preparo circa 40)


300 gr di farina 00 300 gr di farina di farro
80 gr di maizena
80 gr di burro freddo
130 gr di zucchero di canna (io ho utilizzato la qualità Demerara)
2 uova intere (peso complessivo circa 100 gr)
qualche cucchiaio di latte intero (se necessario)
1 bel pizzico di zenzero in polvere


Per la decorazione:
Zucchero a velo



In una ciotola mescola lo zucchero di canna, lo zenzero e il burro a pezzetti.
Aggiungi le uova e amalgama bene il composto.
Mescola la maizena e la farina di farro e aggiungile al composto di burro, zucchero e uova.
Impasta rapidamente fino a quando tutti gli ingredienti sono ben amalgamati, ma senza scaldare troppo la pasta con le mani.
Devi ottenere un impasto lavorabile come quello della pasta frolla. Se fosse troppo duro, aggiungi qualche cucchiaio di latte intero (io non ne ho avuto bisogno, ma dipende dal peso delle uova).
Togli l’impasto dalla ciotola, forma una palla, avvolgila nella pellicola e lascia riposare in frigorifero per due ore.
Trascorso questo tempo, accendi il forno a 180 gradi.
Togli la pasta dal frigorifero e lasciala risposare a temperatura ambiente qualche minuto.
Stendi la pasta dello spessore che preferisci (a me i biscotti piacciono piuttosto spessi) e tagliala utilizzando formine per biscotti.
Disponi i biscotti in una teglia foderata di carta da forno e cuoci in forno già caldo per 18 / 20 minuti, fino a quando i biscottini saranno dorati in superficie.
Metti i biscotti a raffreddare su una griglia e quando sono freddi spolverali, se ti piace, con zucchero a velo.
Si conservano in un barattolo di vetro anche per una settimana.



EASY: da inzuppare nel tè o nel caffellatte la mattina a colazione.






CHIC:  spolvera i biscotti con zucchero a velo e sistemali in pirottini di carta colorata (quelli che si usano per i muffin). Metti in pirottini in scatoline di cartoncino colorato, lega con un nastro e portale alle amiche per un té di fine estate.