mercoledì 29 giugno 2016

Ravioli ricotta e limone

Sono stata sulla costiera amalfitana solo una volta, anche se negli anni in cui abitavo a Roma era relativamente vicina. Quella vacanza la ricordo molto bene perché avevo iniziato a lavorare da poco ed era la prima volta che prendevo ferie. Le vacanze di quando ancora studi o vai a scuola sono ‘vacanze’: lunghe, apparentemente infinite in cui non ti preoccupi di usare il tempo al meglio, tanto hai intere settimane, mesi davanti. In ferie il discorso cambia completamente: durano pochissimo e devi gustare ogni singolo momento. Quella fu una vacanza breve, 4 giorni a fine maggio della quale ricordo i colori intensi del mare, del cielo, la luce dorata la sera e così forte durante il giorno che non puoi togliere gli occhiali da sole, le tinte delle maioliche che producono gli artigiani locali: giallo, azzurro e verde così saturi che sembra di non aver mai visto colori simili. Ricordo i sandali (ebbene si!) deliziosi che riempiono i negozi di Positano, scintillanti di cristalli colorati sotto il sole. E ricordo il profumo e il gusto dei limoni, presenti ovunque. C’erano piccoli alberi di limoni sistemati in vasi di terracotta bianca e azzurra nel ‘giardino’ del nostro albergo dove veniva servita la colazione: una terrazza con la vista sul mare sistemata come un rigoglioso giardino con alberi e fiori tra i quali erano sparpagliati i tavolini di ferro battuto. La mattina con l’aria fresca e le tavole apparecchiate con tovaglie rosa tenue la colazione si prolungava quasi un’ora, le sfogliatelle erano ricolme di crema al limone e il profumo degli alberi arrivava fino a noi. Il gusto del limone era nel pesce che mangiavamo a pranzo, in piccoli ristoranti sparsi lungo la costa: il nostro piatto preferito, semplicissimo, era pesce alla griglia cotto all’interno delle foglie del limone accompagnato da un’insalata fresca oppure la classica caprese (mozzarella e pomodori) con una deliziosa vinaigrette fatta (ovvio) con olio e tanto succo di limone. Cenavamo in albergo tutte le sere. Io mi ero ‘affezionata’ a dei ravioli ripieni di ricotta e limone: una specie di fagottini riempiti di una crema morbida di ricotta aromatizzata con zeste di limone e serviti con una salsa profumatissima di pomodori freschi e basilico. Non sono mai riuscita a rifarli proprio uguali, ma la ricetta che si avvicina di più è questa per la quale ho preso ispirazione niente meno che da Donna Hay (che però usa un mix di ricotta e pecorino).


RAVIOLI DI RICOTTA E LIMONE




Per la pasta:
300 gr di farina 00
3 uova intere
5 gr di sale
2 cucchiai da minestra di olio extra vergine di oliva

Per il ripieno:
400 gr di ricotta di mucca
1 limone biologico non trattato
40 gr di parmigiano grattugiato
Sale 


Per il sugo di pomodoro:
300 gr di pomodorini datterini
Basilico fresco (abbondante)
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale grosso

Per prima cosa metti la ricotta a scolare in un o scolapasta in modo che perda un po’ il siero (così il ripieno risulterà più asciutto). Lasciala così anche un paio di ore coperta con un piatto.

Prepara la pasta per i ravioli.
Su una spianatoia versa la farina setacciata formando una fontana.
Rompi al centro le tre uova, aggiungi l’olio e il sale ed inizia ad impastare, prima con l’aiuto di una forchetta poi a mano.
Impasta per alcuni minuti fino ad ottenere una pasta elastica e compatta.
Fai una palla con l’impasto e lascia riposare sotto una zuppiera di vetro per 30 minuti.

Prepara il ripieno.
In una ciotola lavora la ricotta con un cucchiaio di legno, in modo da ottenere un impasto cremoso, quindi aggiungi il parmigiano e la buccia grattugiata del limone, facendo attenzione a non grattare anche la parte bianca della buccia che è troppo amara. Aggiusta di sale se necessario, dipende un po’ dai gusti personali.
Metti la crema di ricotta a riposare in frigorifero.
Quando la pasta ha riposato, stendila in una sfoglia sottile, o con il mattarello su un piano infarinato o con la ‘sfogliatrice’.
Taglia la pasta in strisce rettangolari, distribuisci sulle strisce di pasta il ripieno di ricotta in piccole noci e ritaglia i ravioli con l’aiuto di un tagliapasta della forma che preferisci, sigillando bene i bordi.
Quando tutti i ravioli sono pronti, metti a bollire l’acqua nella quale intendi cuocerli.
Quando l’acqua bolle aggiungi il sale e metti a cuocere i ravioli.
Cuoci 4 minuti da quando vengono in superficie.
Scolali e servili immediatamente con il condimento che preferisci.
Io ho scelto un sugo facilissimo di pomodoro e basilico, preparato così: in una casseruola metti i datterini lavati, privati dei piccioli e tagliati a metà, aggiungi 2 cucchiai di olio, un bel ciuffo di basilico e un pizzico di sale grosso.
Fai cuocere coperto a fiamma bassissima una decina di minuti fino a quando i pomodori cominceranno a disfarsi.
Passa i pomodori al passaverdure in modo da eliminare le bucce, aggiusta di sale e condisci con questo sughetto i ravioli.

I ravioli possono essere preparati in anticipo e congelati.
In questo caso si cuociono mettendoli in acqua bollente ancora congelati e richiedono qualche minuto di cottura in più rispetto a quelli freschi.



EASY: invece di fare tanti ravioli fanne 8 molto grandi e servine due per ogni commensale. Un posto carino dove ogni tanto vado a cena quando li fa così grossi li chiama ‘girasoli’. Serviti con tanto parmigiano e pomodorini datterini crudi tagliati a metà e conditi con poco olio e foglie di basilico sono un piatto unico.


CHIC: servili per cena come primo piatto, rettangolari e non troppo grandi, conditi con burro aromatizzato al limone e prezzemolo tagliato finissimo.



venerdì 24 giugno 2016

IDEE SHOPPING: BELLE BUONE E ROSSE

Fragole e ciliegie segnano il passaggio dalla primavera all’estate. Si ritrovano nelle crostate di frutta, nei clafoutis, accompagnate da gelato alla vaniglia o servite semplicemente con panna fresca.
Le fragole rendono speciale un bicchiere di prosecco e le ciliegie si gustano una dopo l’altra leggendo un libro al fresco, magari all’ombra di un bellissimo albero.
Oltre ad essere buonissime sono anche molto decorative, si affacciano ovunque in cucina e anche in stoviglie .. molto preziose!!

P.S1. Questi sono tutti regali virtuali per la mia mamma, domani è il suo compleanno.


P.S2. Come sempre la scelta degli oggetti non è dettata da nessuna esigenza pubblicitaria, li metto solo perché piacciono a me.


Cominciamo con le ciliegie rosse rotonde e lucide.

1. DOLCI CILIEGIE




1. Elegante e sottile il decoro di questa zuccheriera di Ginori dove le ciliegie si alternano a farfalle e fiori dai colori delicati. Il design è quello del classico Ginori con un tocco di oro. 






2. ZUPPA DI CILIEGIE, PERCHE’ NO?






2. E’ una tazza da brodo, o come dicevano le nonne da consommé. Ma è talmente carina che la trovo perfetta anche per il dessert: ciliegie sciroppate home made accompagnate da una pallina di gelato cremosissimo. E' di Villeroy & Boch.







3. CILIEGIE ANCHE SUL COMODINO






3. Avete mai provato a tenere una candela profumata sul comodino? Questa di Yankee Candle ha un aroma dolce e delicato, che sa davvero di estate.










4. PAUSA TE’ CON CILIEGIE






4. Io sono una tea addicted e non rinuncio mai ad una buona tazza di tè. In ufficio uso una tazza mug, in estate questa è una delle mie preferite. E’ della Portmeirion.







5. CHERRY PIES PERFETTE n.1








5. Questo utile ‘attrezzino’ è il trucco giusto per ottenere una pie alle ciliegie in perfetto stile Nonna Papera (in vendita da Williams Sonoma).









6. CHERRY PIES PERFETTE n.2






6. Per stendere la frolla della pie è utile questo mattarello in ceramica, anche qui ciliegie ovunque (in vendita da Williams Sonoma). 
Perfetto come regalo di compleanno all’amica food lover che compie gli anni in estate.









E adesso le fragole, quando ero piccola le disegnavo ovunque. E poi è un piccolo omaggio alla strawberry moon, luna di fragola, di qualche giorno fa, un evento astronomico eccezionale che si verifica solo a distanza di molti anni: la coincidenza di plenilunio e solstizio d'estate.
Il nome 'luna di fragola' davvero poetico si deve ai nativi americani, perchè questa è la stagione della raccolta delle fragole.

7. IT’S STRAWBERRY TIME    
      








7. E’ di Portmeirion l’orologio da cucina da appendere al muro.









8. FRAGOLE FAI DA TE






8. Ancora fragole, ricamate a punto croce su una bianchissima tovaglia di cotone. Il risultato è delizioso. Mani di Fata vende il kit per provare a farla da sole (schemi, filati e stoffa).










9. FRAGOLE A MERENDA





9. Caraffa in vetro e bicchieri da bibita, tutto decorato con piccole fragole rosse: si possono utilizzare per succhi di frutta, tè freddo e anche acqua aromatizzata con fragole, limone e menta. Per una festa di fine scuola in giardino o in terrazza (in vendita qui). 









10. MARMELLATA DI FRAGOLE CHIC     





10. E’ ormai un classico questo decoro di Wedgwood, Wild Strawberry. Questa, delicatissima, è la versione “Al fresco” che celebra i 50 anni della linea. Qui le fragole decorano il barattolo per la marmellata. Molto british e molto chic.    






11. … E FRAGOLE COUNTRY        



11.Un' allegra caraffa verde decorata di fragoloni rossi, perfetta per una cena in campagna e bellissima in città anche solo come arredo. Il design è di Bordallo Pinheiro (qui non si sa cosa scegliere, è tutto bellissimo). A Torino la vende Pagnossin.





12. FRAGOLE PER UNO





12. Tinte pastello e disegni un po’ naif per questo completo di tazza + teiera di Crown Trent. Per un pomeriggio solitario (ma anche un dopo cena) di tè e letture.










13. NON SOLO BUONE, ANCHE BELLISSIME    





13. Jacques Brosse è stato un grande botanico e un filosofo zen. In questo libro ha raccolto immagini straordinarie (per lo più ex libris del XIX secolo), commentandole con un testo affascinante. L'editore (Ippocampo) lo definisce un testo ‘magico’ per la sua bellezza. Concordo pienamente.









14. GELATINE TUTTI FRUTTI PER CHIUDERE IN DOLCEZZA




14. Silikomart produce questo stampo in silicone rosa confetto per realizzare a casa gelatine e bon bon alla frutta. Si chiama Easy Candy .. il nome parla da solo.





Appuntamento a giovedì 7 luglio per un picnic !




domenica 19 giugno 2016

Fool di fragole crema e ricotta

Qualcuno ha detto che l’ingrediente più importante di un fool è un bel bicchiere e io sono completamente d’accordo. A mio parere qualsiasi dolce o anche solo un insieme di frutta servito in un bel bicchiere di vetro o cristallo, sembra subito un dessert meraviglioso. Io in questo caso ho scelto un semplice tumbler di vetro liscio perché il dolce è già molto colorato, ma naturalmente nella scelta del bicchiere ci si può divertire come si vuole. Un bel calice di cristallo lavorato riempito solo di panna montata e qualche fragola fa un effetto completamente diverso dello stesso dolce servito in una coppetta. Prendete uno di quei bicchieri alti da bibita, mettete all’interno strati di frutta colorata: fragole tagliate in quarti, fettine di kiwi a spicchi, pezzetti regolari di pesche gialle e per concludere qualche lampone, fate scivolare all’interno qualche cucchiaio di crema inglese ed otterrete una macedonia molto più bella e invitante di quella tradizionale presentata nelle coppettine di porcellana. Potete ‘stratificare’ quello che volete: gelato di gusti diversi, alternare come ho fatto io frutta e creme, oppure creare una base da sgranocchiare (meringhe o biscotti secchi sbriciolati) e procedere con strati successivi di consistenze diverse. Otterrete dei bicchieri multicolor facili da preparare e decisamente belli da vedere, immaginatene una decina allineati su un vassoio e pronti per essere serviti come piatto conclusivo di una cena in terrazza. Se poi scegliete di servire il vostro fool in un bicchiere alto da bibita, c’è un altro ‘ingrediente segreto’ che non può mancare: un cucchiaio lungo, quelli da gelato che in genere vengono serviti con i milk shake, così che in un solo assaggio sia possibile arrivare fino all’ultimo strato e gustare tutti insieme i sapori che avrete deciso di utilizzare per il vostro bicchierino goloso.


FOOL DI FRAGOLE CREMA E RICOTTA



 Ingredienti per 4 persone:

400 gr di fragole
qualche cucchiaio di zucchero (io non l’ho messo)

Per la crema gialla:

300 ml di latte intero
1 pizzico di cannella (a me piace molto con le fragole, ma può essere eliminata)
2 tuorli d'uovo
100 gr di zucchero semolato fine tipo Zefiro
30 gr di farina ‘00’

Per la crema rosa:

100 gr di ricotta di mucca
50 gr di zucchero a velo
80 gr di fragole (quindi in tutto le fragole sono 480 gr)

Prepara prima le fragole da mettere in fondo al bicchiere (400 gr).
Lavale quando hanno ancora il picciolo verde attaccato, poi elimina il picciolo, asciugale bene con carta da cucina e tagliale in quarti (o pezzetti più piccoli se sono grandi).
Se vuoi puoi insaporire le fragole con qualche cucchiaio di zucchero, io non l’ho fatto perché il fool è già abbastanza dolce, ma dipende dai gusti.
Disponi le fragole all’interno dei bicchieri e metti da parte.

Prepara la crema gialla.
Metti a scaldare il latte in una casseruola (lasciane da parte mezzo bicchiere) con la cannella se la usi e togli dal fuoco prima che inizi a bollire. Lascia intiepidire.
Intanto, utilizzando una piccola frusta, sbatti i tuorli con lo zucchero.
Quando il composto è spumoso, unisci la farina setacciata. Amalgama con la frusta e aggiungi il latte lasciato freddo da parte, facendo attenzione e non formare grumi.
Quando sarà ben amalgamato aggiungi a filo il resto del latte ormai tiepido e amalgama bene in modo da ottenere un composto privo di grumi.
Versa il composto di latte uova e farina nella casseruola e metti sul fuoco a fiamma dolce continuando a mescolare con la frusta, fino a quando la crema comincia ad addensarsi.
Toglila dal fuoco appena vela il cucchiaio, non deve essere troppo densa perché continuerà ad addensarsi anche lontana dal calore del fuoco.
Io la verso ancora calda nei bicchieri sopra le fragole in modo che la frutta si cuocia un po’.
Metti da parte e prepara la crema rosa.
Lava gli 80 gr di fragole rimasti (sempre con il picciolo), asciugale e tagliale in pezzi grossolani.
Metti la ricotta in un recipiente alto e utilizza le stesse fruste con le quali monteresti la panna per frullarla con lo zucchero a velo. Non monta come la panna ma diventa soffice.
Quando è ben montata, aggiungi anche le fragole in pezzi e frulla di nuovo in modo da ridurle in purea e far diventare la ricotta di un bel rosa.
Metti la ricotta ‘rosa’ da parte e aggiungila al fool solo quando la crema sarà completamente raffreddata.
Si conservano in frigorifero al massimo 4 ore.

EASY: Se la cena prevede solo un piatto unico, servilo come dessert in un bicchiere alto, aggiungendo come quarto strato sotto le fragole una meringa sbriciolata.



CHIC: in mini pozione, in bicchieri molto più piccoli di quelli che ho utilizzato io, puoi servirlo in questa stagione una domenica pomeriggio con il tè al posto dei più tradizionali pasticcini alla frutta.


lunedì 13 giugno 2016

IDEE SHOPPING: GARDEN TEA PARTY - Una nuova rubrica

Quando la rivista Elle a Tavola ha cessato le pubblicazioni mi è dispiaciuto molto, perché la consideravo una delle più carine del settore. Non era solo una rivista di cucina, era evidente la sua origine da una rivista di moda: oltre alle ricette c’erano rubriche divertenti attente alle novità nel settore food in senso allargato. Libri di recente pubblicazione, locali appena aperti, qualche nota sullo stile a tavola, sulle ultime mode alimentari (dai bruffin alla riscoperta dello street food) e alcune pagine dedicate ad illustrare le ultime uscite in tema di tazze, stoviglie, stampi per dolci, tovagliati... e tutto ciò con cui mi (ci) piacerebbe riempire le dispense della cucina.
Ogni mese veniva scelto un tema al quale era dedicato un collage di foto più varie. La rubrica che si chiamava News Shopping era per me una fonte di idee e ispirazioni.
Ho deciso di aprire su Cioccomela una rubrica ispirata a quelle pagine, che chiamerò Idee Shopping. La mia intenzione sarebbe quella di farne una rubrica quindicinale, magari il primo e il terzo giovedì del mese (anche se parte eccezionalmente oggi).
Il giovedì, così ho un giorno di anticipo sul venerdì che è il mio giorno shopping preferito: se devo acquistare qualcosa o semplicemente fare un giro per le vetrine scelgo il venerdì pomeriggio. Festeggio così l’inizio del fine settimana ed evito di andare in giro per i negozi il sabato, cosa che proprio non mi piace, non amo la confusione che c’è nelle vie della città il sabato pomeriggio.
Voglio precisare che non faccio pubblicità a nessuno e tutti i suggerimenti e le idee che troverete in questa rubrica sono frutto solo delle mie passeggiate per le vie di Milano Torino e Firenze e di quelle virtuali su Internet. L’unico criterio che utilizzo per scegliere è il mio gusto personale (pertanto ampiamente discutibile): scelgo solo le cose a mio parere belle bellissime e da sogno, quindi inarrivabili, con le quali mi piacerebbe arricchire la mia piccola collezione di oggetti per la casa. Immagino che nessuna delle aziende che compariranno su queste pagine sapranno mai di essere citate da me, data la limitata circolazione delle mie pagine nell’etere. E se dovessero saperlo voglio solo ringraziarle per produrre cose così belle. Perché io – che amo l’arte in ogni sua forma – sono convinta che un bell’oggetto, qualunque sia ciò che ognuno di noi intende per bello, abbia il grande potere di arricchire la nostra vita. Anche se possiamo solo guardarlo in fotografia.

E dunque ecco il mio primo Idee Shopping dedicato al Garden Tea Party.
Nel 1860 la Regna Vittoria istituì la tradizione del Garden Tea Party. Da allora tre volte all’anno i giardini di Buckingham Palace ospitano questo tradizionale ricevimento al quale partecipano 8000 invitati. Il dress code per le signore prevede un abito da pomeriggio, possibilmente accompagnato da uno (stravagante) cappellino. La festa ha inizio alle tre del pomeriggio, la Regina fa il suo ingresso alle 4. Con il té si servono dolcetti in mini porzione e tartine salate, come vuole la tradizione dell’Afternoon Tea.
Il Garden Tea Party che si è tenuto a Londra qualche giorno fa mi ha dato l’idea per questa prima puntata di Idee Shopping, dedicata appunto al mondo del té. Come in ogni giardino che si rispetti troverete abbondanza di farfalle e di fiori.

1. DELICATE FARFALLE




1. Farfalle leggere sulla tazza Ginori, talmente bella che non c’è bisogno del party, bastano un ottimo tè e un buon libro.
2. RICCHEZZA ORIENTALE






2. Blu e oro con motivi antichi ispirati all’Oriente, la linea della tazza è essenziale e l’effetto complessivo molto moderno. La collezione è Hibiscus di Wedgwood.










3. ROMANTICA





3. Il piattino è quasi un cuore e la tazza un fiore delicato. Tutto turchese polvere. Semplicemente deliziosa (Virginia Casa). 








4. SO BRITISH     









4. Grappoli di fiori delicati e un sottile bordo dorato per la teiera Wedgwood, raffinatamente inglese.

    5.BIANCO ESSENZIALE   



5. Se la tovaglia è coloratissima e piena di fiori, tazze e teiera bianchi e lineari sono perfetti (Pottery Barn).













6. BAROCCA 






6. Perché ogni tanto esagerare si può. Per un tè solo ‘tra ragazze’, la teiera PIP Studio in fine porcellana. In vendita da JohnLewis








7. OLD FASHION




7. Come rinunciare ad una fetta di torta servita con una paletta così carina? Queste le ho trovate su Pinterest.












8. IMMANCABILE ALZATINA




8. Farfalle e lavanda decorano questa alzatina per dolci. La collezione si chiama Kew Gardens ed è ispirata ad illustrazioni conservate nella biblioteca dei Kew Gardens. Da immaginare riempita di dolcetti di frutta e piccoli bignè.(CreativeTops)






                    9.INVITO PER QUATTRO





9. Fiori e farfalle in tutti i toni del blu. Il set di quattro piattini per torta appartiene alla linea Botanic Blue di Portmeirion. Da accompagnare a quattro tazze di porcellana bianchissima dalle linee essenziali. 









10. SOLO TE’ IN FOGLIE         



    
10. Il tè? Rigorosamente in foglie. Per questo è indispensabile un colino, se è lucidissimo e un po’ traforato è ancora più bello (in vendita da Dalani).









11. VERDE E AROMATICO






11. Profumato di fiori, citronella, limone e vaniglia, novità in casa Mariage Frères. Questo tè riunisce l’anima di Parigi e il fascino di Singapore (così assicura la casa produttrice, a mio parere una delle case da tè migliori che abbia assaggiato). 










12. SOFFIO LEGGERO






12.Non solo tè. Una caraffa di vetro soffiato decorata da una leggera farfalla appena colorata per succhi di frutta o altre bevande fresche (Centro Tavola Milano).













13. ZUCCHERO       


  





13. Un tappeto di fiori bianchi in rilievo sulla zuccheriera di Henriette. Romantica e un po’ retrò.









14.DOLCE CON IL MIELE







14. Miele nel tè? Forse, ma solo se servito in un barattolino così. E solo se dal gusto delicatissimo come quello di acacia (in vendita da LSA International).









              15.LATTE PER CHI LO VUOLE 



15. Ancora farfalle e un decoro che ricorda le stampe floreali degli ex libris. Questa lattiera di Portmeirion leggermente più grande di quelle tradizionali è perfetta anche per servire la panna, fresca e non montata, da versare su una fettina di sponge cake.








16. LINO REGALE   





16. Tovaglioli in lino di Arte Pura, colori neutri e rosa delicati da impilare sul tavolo vicino a tazze e piattini.









 17. QUANDO I FIORI SONO SUL RUNNER  





17. Se il servito da tè è bianchissimo o di un delicato celeste polvere, il runner sulla tavola deve essere vivace. Questo è di Mani di Fata ed è di lino stampato. 

     









18. COUNTRY CHIC






18. Perfetto per un tea party in giardino, runner di lino bianco con un bordo fiorito e leggero (Arte Pura).












19. UNA STORIA MILLENARIA


19. Dedicato alla affascinante mondo del tè, per imparare a riconoscerne le diverse varietà, come si preparano e in quali occasioni. L’abbinamento con i cibi, la tradizione millenaria e affascinante che accompagna questa preziosa bevanda (in vendita su IBS).











Appuntamento con IDEE SHOPPING a giovedì 23 giugno! Vi parlerò di .. frutta estiva.

martedì 7 giugno 2016

Panzanella

Avrei potuto etichettare la panzanella anche come ‘non ricetta’. Di fatto la ricetta non c’è: pochissimi ingredienti – come sempre in questi casi più buoni sono, migliore è l’esito finale – ed un
procedimento davvero banale, si tratta solo di mettere insieme il piatto, non c’è nessuna cottura da fare e nessuna particolare difficoltà. Un requisito indispensabile però si: il pane toscano. Non quello ‘tipo toscano’, il pane toscano vero. Sarà un po’ campanilistico ma ho provato a farla con pane di tipo diverso e il risultato non è soddisfacente. Per fare la panzanella ci vuole il ‘nostro’ pane, quello sciocco (senza sale), con la crosta sottile e croccante, la mollica soffice e piena di ‘buchini’, mai umida. Un pane che resiste nel suo sacchetto di carta per giorni e giorni, si secca, certo, ma non fa la muffa. Si lascia seccare tagliato in piccoli pezzi, anche una settimana, poi si fa rinvenire a bagno in acqua ghiacciata e si condisce come la tradizione di famiglia prevede – perché credo che ogni famiglia toscana faccia la ‘sua’ panzanella.
La panzanella è tutta qui, una tipica ricetta di riciclo della cucina contadina, dove non si buttava via mai niente, tanto meno il pane. Per me è legata ai ricordi dell’estate di quando ero piccola e forse è per questo che mi piace così tanto perché il gusto che ci sento va al di là di quello dato dagli ingredienti. La mia mamma la preparava il venerdì sera come primo piatto, quando noi eravamo già in campagna in vacanza e mio papà che lavorava a Firenze ci raggiungeva accaldato il venerdì. Arrivava tardi, di solito dopo le otto ma le giornate adesso sono lunghe e c’era ancora luce sufficiente per mangiare fuori al fresco, con la tavola apparecchiata sotto il nostro albero preferito. Firenze è bellissima ma ha un clima infernale e penso che per lui arrivare e trovare la tavola pronta in giardino e un piatto di panzanella fresca e gustosa fosse davvero un ‘risarcimento danni’ per la settimana trascorsa da solo a lavorare in città. La panzanella non mancava mai quando si andava ‘a mangiare in foresta’: chiamavamo così i pic nic nelle foreste del Casentino – che sono tra i boschi più belli d’Italia. Ad Agosto era caldo anche in giardino e la domenica ogni tanto si andava a cercare refrigerio in montagna. La mattina noi bambini e i papà facevamo lunghe passeggiate, mentre le nostre mamme preparavano il pranzo, la panzanella, appunto, c’era sempre. Nel pomeriggio gli adulti tentavano di leggere e chiacchierare mentre noi piccoli schiamazzavamo tutto intorno. Alle 5 veniva già freddo, raccoglievamo tutto e tornavamo a casa.
Da noi insomma la panzanella è un primo piatto che in estate si prepara spesso. Ora molte trattorie toscane la propongono come antipasto e spesso lo faccio anche io: a settembre in Maremma in una piccola trattoria ai bordi della pineta ce l’hanno servita composta in forma di piccola piramide accompagnata da una insalatina di valeriana fresca e croccante e una salsa piccante davvero gustosa. La mia ricetta non è esattamente quella che fa la mia mamma: lei condisce il pane con pomodoro basilico e cipolla fresca, tenuta a bagno un’intera mattina in modo che perda il gusto forte. A me la cipolla cruda non piace e la faccio con pomodori, basilico e cetrioli e per dare una nota un po’ diversa aggiungo qualche goccia di aceto balsamico al fico, che ha un gusto delicato. Questa volta ho utilizzato pomodori piccadilly perché erano belli maturi, ma scegliete i pomodori che preferite, sono ottimi anche i cuori di bue.

PANZANELLA (le dosi sono per quattro persone ma indicative, regolatevi come preferite)



 Ingredienti:

300 gr di pane toscano secco
400 gr di pomodori maturi (per me varietà piccadilly)
3 cetrioli
Olio extravergine di oliva
Foglie di basilico fresco
Aceto balsamico (io ho scelto un aceto balsamico al fico)
Sale

Metti il pane secco tagliato a pezzi in una ciotola piena di acqua ghiacciata (io la uso molto fredda perché mi piace che la panzanella sia bella fresca).
Quando il pane si è ammorbidito (il tempo è difficile da calcolare, il pane è pronto quando si è ben intriso di acqua e si può sbriciolare con le mani, senza disfarsi totalmente) strizzalo con le mani e sbriciolalo in modo grossolano all’interno di una ciotola di vetro.
Condisci il pane con olio extravergine, un pizzico di sale e qualche goccia di aceto balsamico.
Lascia riposare il pane mentre prepari il condimento.
Lava i pomodori, togli i semini all’interno e affettali a cubetti. Condiscili con un pizzico di sale e olio extra vergine di oliva (solo una piccola quantità, conviene aggiustare di sale e di olio, alla fine quando la panzanella è pronta).
Lava i cetrioli, sbucciali e tagliali a dadini. Come i pomodori condiscili con sale e olio ma senza esagerare.
Unisci al pane i pomodori, i cetrioli, le foglie di basilico spezzettate a mano. Amalgama bene, aggiusta di sale, olio e aceto e lascia riposare un’oretta al fresco prima di portarla in tavola (se hai il tempo, altrimenti è buona anche così).


EASY: è un primo piatto molto fresco e leggero, adatto ad una cena in terrazza o in giardino. Può essere seguito da un pesce e verdure alla griglia, frutta al forno accompagnata da gelato.


CHIC: la panzanella può essere presentata anche come aperitivo, servita come piccola monoporzione nei bicchierini. C’è chi la accompagna con ciliegine di mozzarella, ma io trovo che dia il massimo così com’è, nella sue versione più semplice.