mercoledì 11 novembre 2015

Crackers di farro con semi di girasole

Da una decina di giorni qui a Torino la sera accendono le ‘luci di artista’. Nelle vie principali del centro ogni anno in questo periodo sistemano delle luci particolari e molto belle che accompagnano l’inaugurazione di Artissima (la fiera di arte contemporanea) e restano poi fino a dopo Natale. Alcune sono davvero natalizie, come gli alberi di Natale stilizzati fatti di neon verdi e quelli che sembrano frantumi di vetro colorato, altre sono brillanti e luminose, come le ‘costellazioni’, un insieme di lucine dorate che simulano le stelle del cielo. In Piazza San Carlo hanno messo intorno ai lampioni dei vetri colorati gialli, verdi, rossi, blu, quando la sera li accendono l’impressione è quasi magica: la piazza è molto meno illuminata del solito e i lampioni colorati sembrano galleggiare nella notte. Lampioncini colorati pendono anche dagli archi dei portici che circondano la piazza e l’atmosfera è quella di un raffinato presepe.
A mio parere tutto questo ‘fare Natale’ a inizio Novembre è un po’ in anticipo sui tempi, quest’anno poi con questa improvvisa primavera è totalmente straniante, sembra che qualcuno abbia dimenticato di smontare gli addobbi dell’anno prima. Sabato intorno all’ora di pranzo, sotto gli alberi di Natale che pendevano tra un palazzo e l’altro, c’erano tavolini disseminati sui marciapiedi e nelle piazze, affollati di turisti e non-turisti che chiacchieravano sotto i raggi di un bellissimo sole e sorseggiavano l’aperitivo con indosso solo maglioni di cotone e occhiali da sole, come a maggio. Perfino il carrettino che vende caldarroste sembra completamente fuori stagione, un bel gelato o un aperitivo leggero a base di grissini croccanti, crackers, bastoncini di verdure crude e dip cremosi sembra molto più in linea con il clima di queste giornate.
E anche noi non ce lo siamo fatto mancare. Da tempo volevo provare a fare in casa dei crackers croccanti, un po’ diversi dai soliti grissini o dalle mini focacce che preparo di solito. Da abbinare a fettine di salmone affumicato e dip vellutati per un aperitivo a due da consumare velocemente prima di andare a teatro oppure da preparare in dosi abbondanti e servire agli amici con paté di tonno, crema di formaggio alle erbe, chutney piccanti e cubetti di parmigiano. Prima di cena, in sostituzione della cena, magari con un dessert finale e un vino adatto all’occasione oppure in attesa del pranzo, con questo clima anche in terrazza. Come preferite.

P.S. Sono molto buoni appena fatti, se avanzano conservali in un barattolo di vetro, ma durano al massimo un’altra giornata, poi a mio parere perdono molto della croccantezza.

P.S.2 Oggi è San Martino e, almeno qui a Torino, sta rispettando in pieno la tradizione dell’estate di San Martino come giornata più calda dell’autunno, c’è un sole meraviglioso e l’aria decisamente tiepida. Quando eravamo piccoli a scuola si faceva sempre un tema, un piccolo pensierino o un disegno sulla leggenda di San Martino, la maestra ci parlava della divisione del mantello, del caldo improvviso ecc. ecc. Chissà se oggi a scuola i bambini continuano a ricordare queste ‘feste della tradizione’ e a divertirsi con queste favole antiche. Mi piacerebbe pensare di si.


CRACKERS DI FARRO CROCCANTI CON SEMI DI GIRASOLE




Ingredienti per una trentina di crackers :

70 gr di farina integrale di farro
80 gr di farina ‘00’
75 gr di acqua appena tiepida
1 cucchiaino da caffè di sale fino
1 cucchiaio da minestra di olio extra vergine di oliva + quello per ungere la ciotola
4 gr di lievito di birra fresco
qualche cucchiaio di semi di girasole


Sciogli il lievito in 50 gr dell’acqua tolta dal totale e lascia riposare qualche minuto.
Intanto in una ciotola setaccia le due farine.
Aggiungi l’acqua con il lievito ed inizia ad impastare aggiungendo se serve altra acqua (io l’ho utilizzata tutta), in modo da ottenere un impasto morbido e liscio.
Aggiungi il sale e impasta ancora un attimo per incorporarlo bene.
Da ultimo inserisci l’olio e impasta ancora per qualche minuto fino ad ottenere un impasto elastico e compatto.
Mettilo a lievitare in una ciotola pulita leggermente unta di olio e lascialo lievitare per almeno tre ore (deve raddoppiare di volume).
Quando la pasta è lievitata stendila su un piano infarinato utilizzando un mattarello per ottenere una sfoglia sottile (qui devi fare un po’ di prove a me piacciono quando non sono sottilissimi, ma dipende dai gusti).
Taglia i crackers della forma che preferisci (io ho fatto dei piccoli rettangoli, ma sono carini anche tondi tipo ‘ritz’ o a forma di rombo).
Fodera una teglia con carta da forno e appoggia i crackers.
Buca la superficie di ogni cracker con uno stecchino, poi spennellali rapidamente di acqua (pochissima serve solo per far aderire i semi di girasole) e cospargili con un po’ di semi di girasole.
Copri la teglia con un canovaccio pulito e lascia lievitare ancora per un’ora e mezzo.
Trascorso il tempo di lievitazione, accendi il forno a 180 gradi.
Appena il forno è caldo cuoci i crackers per 12/15 minuti, devono diventare dorati.
Sfornali, lasciali raffreddare su una griglia e servili come preferisci.

EASY: aggiungili a cena nel cestino del pane e metti in tavola un po’ di burro salato. Da sgranocchiare mentre si aspetta che la pasta finisca di cuocere.



CHIC: mi piacciono molto da servire come aperitivo in piedi insieme a creme di verdura e di formaggio. Sistema tutto (coppette di vetro con i crackers, ciotoline con dip e creme di formaggio, cubetti di toma, provola e parmigiano per esempio) su un piccolo carrello o un tavolino di servizio, accompagna con vino bianco o prosecco e lascia che i tuoi ospiti possano iniziare a chiacchierare e a fare conoscenza, se necessario, prima di sedersi a tavola.


lunedì 2 novembre 2015

Biscotti Digestive

Io la mattina ho ‘una partenza lenta’. Non sono il tipo che si alza e si mette subito in moto, pronta per uscire dopo mezz’ora. Ho bisogno di tempi lunghi, mi devo concedere almeno 45 minuti di lettura tranquilla prima di iniziare la giornata, altrimenti non ho le energie sufficienti. Questo anche nei giorni in cui vado a Milano ed ho il treno alle sette. Mi alzo alle cinque, ma non rinuncio alle mie abitudini. Sembra un po’ folle, lo so, ma spesso quell’oretta che trascorro a leggere prima delle sette è l’unico momento tutto mio della giornata.
Per questo la mattina faccio due colazioni, o quasi. La prima da sola, appena sveglia. Preparo il caffè, rigorosamente con la moka, perché lo preferisco decisamente a quello delle macchine espresso. Mi piace il profumo del caffè fatto così, la consistenza un po’ lunga e perfino il borbottio quando passa. Lo verso a piccole dosi nella tazza, quella grande che di solito si usa per il tè e mi piace senza zucchero né latte, così com’è. Lo bevo lentamente, anzi, me lo gusto davvero tanto, leggendo seduta al tavolo di cucina o prendendo appunti sulla mia agenda: se la giornata si presenta difficile, faccio una lista delle cose da fare, quelle indispensabili e quelle che si possono rimandare se il tempo non c’è. Perché a volte 24 ore in una giornata sembrano davvero poche e io senza le mie liste mi perdo un po’.
E insieme al caffè della mattina ci vuole un biscotto, uno solo o al massimo due, in attesa della colazione vera che faccio più tardi insieme a mio marito - quando è a casa - o da sola: pane e marmellata nei giorni ‘normali’, una fetta di torta e altre cose golose nei giorni festivi, quando la colazione tra una chiacchiera e l’altra dura anche più di mezz’ora.
I digestive sono tra i miei biscotti ‘da caffè’ preferiti. Perché sono croccanti senza essere duri, si inzuppano molto bene e la farina di avena dà quel gusto particolarissimo che in abbinamento al caffè a me piace molto. Ho trovato qui la ricetta di Gary Rhodes, l’ho leggermente modificata per ridurre il burro, perché a me il sapore deciso del burro non piace mai e li faccio e li rifaccio continuamente.


BISCOTTI DIGESTIVE




Ingredienti per una trentina di biscotti (dipende dalle dimensioni dello stampo)

(tra parentesi le dosi originali della ricetta di Gary Rhodes, quando le he variate)

100 gr di farina integrale
100 gr di farina d'avena 
80   gr di burro           (100 gr di burro)
1 bel pizzico di sale
65 gr di zucchero integrale di canna              (50 gr di zucchero di canna)
7 gr di lievito per dolci           (un cucchiaino di lievito per dolci)
4 cucchiai di latte intero                    (1 o 2 cucchiai di latte)


In una casseruola fai sciogliere il burro a bagnomaria e lascialo raffreddare.
Nel frattempo in una ciotola mescola le due farine e il sale.
Quando il burro si è raffreddato, uniscilo alle farine, amalgama rapidamente e aggiungi lo zucchero e il lievito.
A questo punto aggiungi il latte un cucchiaio alla volta, a me ne sono serviti quattro. Quanto latte aggiungere dipende da quanto sono asciutte le farine utilizzate. Lo scopo è ottenere un impasto morbido ma lavorabile, come una frolla.
Quando l’impasto è pronto (deve venire liscio e compatto appunto come una frolla), dai la forma di un panetto e metti in frigorifero a riposare avvolto da pellicola per almeno un’ora (io l’ho lasciato due ore, si lavora più facilmente).
Trascorso il tempo di risposo della pasta, accendi il forno a 180 gradi.
Prendi il panetto, stendilo con un mattarello ad uno spessore di circa mezzo cm (c’è il lievito e in cottura gonfiano un pochino).
L’impasto è un po’ appiccicoso, per rendere più facile l’operazione con il mattarello conviene inserire l’impasto tra due fogli di carta da forno.
Ritaglia i biscotti con una formina tonda (è la forma classica dei digestive), se vuoi puoi bucherellare la superficie con una forchetta e mettili su una teglia foderata di carta da forno, un po’ distanziati l’uno dall’altro.
Appena il forno è caldo infornali e lasciali cuocere per 10/12 minuti, devono essere di un bel colore dorato.
Lasciali raffreddare su una griglia.


EASY: a me piacciono nel caffè alla mattina, ma sono ottimi anche da servire con il tè.




CHIC: una versione molto golosa come dessert per un pranzo estivo. Componi una specie di biscotto gelato, utilizzando due digestive farciti con una crema da cheese cake gelato come questa. In questo caso sono più simpatici se fatti piccoli, con un diametro simile a quello dei tradizionali macarons.