lunedì 21 settembre 2015

Non ricetta # 10 - Frozen Yogurt alla pesca ispirato a Donna Hay

Sembrava già arrivato l’autunno qui, invece questo fine settimana è tornato il sole, la luce estiva e le temperature sono state più calde e gradevoli. Così ho fatto per l’ennesima volta quello che è stato il dolce tormentone di questa caldissima estate: frozen yogurt, questa volta al gusto di pesca.
Il frozen yogurt non è una ricetta (o ‘non ricetta’ che sia) ma un metodo o forse  - meglio ancora – un’idea. Per quanto mi riguarda, l’idea viene da Donna Hay e dal suo stranoto frozen yogurt al mango e banana pubblicato qui. Io non amo particolarmente le banane né lo yogurt alla vaniglia che lei consiglia e ho riutilizzato il metodo di DH adattandolo ai miei gusti. Perché quello che conta in ricette come questa è l’idea, appunto. L’idea per realizzare un dessert light e goloso al tempo stesso che parli ancora un po’ di estate. Perfetto – a mio parere - per il rientro in città, per quelle sere in cui gli amici passano per vedere le foto delle vacanze e per scambiarsi qualche racconto. Anche quando non c’è tempo per un vero invito a cena, ma solo per una cena un po’ improvvisata: aperitivo con qualche idea veloce (pasta sfoglia già pronta con la quale ottenere tartine golose aggiungendo fichi, formaggio, prosciutto, fettine di pane nero spalmate di gorgonzola e decorate con pere affettate sottili….) un piatto unico magari anche solo tante verdure e cus cus e un dolce light possibilmente fresco e ‘fruttato’. Come il frozen yogurt appunto, da realizzare con la frutta preferita. E per accompagnare il tutto, è probabile che tra i souvenir della vacanza ci sia una bottiglia di vino bianco frizzante comprata proprio lì dove lo producono ancora in poche bottiglie o un rosé assaggiato per caso come aperitivo a cena e acquistato dal produttore prima di tornare a casa.
Dopo vari esperimenti ho messo a punto la mia ricetta di frozen yogurt utilizzando il metodo di Donna Hay (semplicissimo: far congelare la frutta e frullare con lo yogurt prima di servire). Io uso yogurt greco, lo addolcisco con lo zucchero a velo (meglio di quello semolato, anche di quello finissimo tipo lo Zefiro) e aggiungo la frutta fatta congelare qualche ora in frigo. A mio parere il migliore è quello alla albicocca e mango, ma quest’anno trovare albicocche buone è stato impossibile, almeno qui dove abito io ed ho adottato questa versione alla pesca (anche pesca e mango non è male…). Le dosi della ricetta sono indicative, conviene fare qualche esperimento e trovare la combinazione preferita.
Nella ricetta originale non si parla della proporzione tra frutta e yogurt, ho visto che per me funziona questa: per ogni 100 gr di frutta 80 gr di yogurt e un cucchiaio da minestra abbondante di zucchero a velo (possibilmente non vanigliato). Tutto qui. Il risultato dopo qualche ora in freezer è un dolce leggero, al gusto di frutta, sufficientemente cremoso da poter essere considerato un gelato. A mio parere non conviene ricongelarlo, mangiato dopo un solo – piuttosto breve - passaggio in freezer è più buono, altrimenti cristallizza troppo e perde cremosità.


FROZEN YOGURT ALLA PESCA (ISPIRATO A DONNA HAY)




Ingredienti per 4 persone (le dosi sono indicative):


850 gr di pesche (si devono ottenere circa 500 gr di frutta sbucciata e privata dei noccioli)
400 gr di yogurt greco
4 cucchiai da minestra (abbondanti) di zucchero a velo



Lava le pesche, sbucciale, privale del nocciolo e tagliale in pezzi non molto grandi.
Sistema i pezzi di frutta in una busta di plastica di quelle utilizzate per congelare i cibi e mettili nel congelatore. Fai congelare per almeno 4 ore. Io li ho lasciati in freezer per 6 ore.
Una mezz’ora prima di servire il frozen yogurt, estrai le pesche dal freezer e mettile nel bicchiere del frullatore insieme allo yogurt ben freddo e allo zucchero (il procedimento è analogo a quello del frappè, in cui si usano ghiaccio frutta e gelato, in questo caso la frutta è ghiacciatissima e non è necessario aggiungere altro ghiaccio).
Frulla fino a quando la frutta sarà completamente disfatta e il composto assume l’aspetto cremoso del gelato.
Puoi scegliere di servirlo subito dopo un breve passaggio in frigorifero oppure di farlo rapprendere una ventina di minuti - al massimo - ancora in freezer. Dipende dalla consistenza che desideri avere, io lo servo ben freddo, dopo 15/20 minuti di freezer.


EASY: servilo per merenda ai bambini in coppette, come un gelato di frutta, accompagnato da mini biscottini di frolla.


CHIC: dessert dopo cena: servito in coppe di vetro e accompagnato da un coulis di lamponi.



mercoledì 16 settembre 2015

Confettura di fichi e uva

Ogni anno le nostre vacanze si concludono con un fine settimana lungo in campagna dai miei genitori. Per varie ragioni nei mesi estivi ci vediamo molto poco, quindi prima che ciascuno riprenda le proprie attività ci troviamo tutti insieme lì. Nelle ultime due estati il tempo era stato tremendo: l’anno scorso era già freddo e pieno autunno, abbiamo acceso il camino e fatto finta che fosse novembre. Non siamo riusciti a fare una sola passeggiata, né ad andare a cercare i funghi (da quelle parti se ne trovano di solito), né a fare una qualsiasi attività all’aperto. E’ piovuto sempre: si, va bene,  è molto simpatico e romantico apparecchiare davanti al camino mentre fuori piove a dirotto, stare lì fino alla sera tardi a leggere e chiacchierare, ma non a fine agosto, quando invece vorresti stenderti pigramente al sole e gustare le ultime giornate soleggiate prima del rientro in città.
Quest’anno finalmente c’era il sole, le giornate sono state calde e brillanti di luce. In giardino si stava bene fin dalle prime ore del mattino, abbiamo potuto fare colazione all’aperto, pranzare sotto gli alberi che ci riparavano nelle ore più calde e restare all’aria aperta fino a tardi. Io che qui a Torino non ho nemmeno un piccolo balcone, apprezzo tantissimo la possibilità di mangiare fuori, di apparecchiare sul prato e fare colazione .. con gli occhiali da sole perché la luce è troppo forte!  Abbiamo raccolto l’ultima frutta matura prima di chiudere tutto e andare via e mia mamma ha prodotto come sempre una quantità incredibile di vasetti di marmellata. Io quest’anno ho voluto provare questa nuova ricetta che ho trovato sull’ultimo numero di una rivista francese (Saveurs): confettura di fichi ed uva, anche se l’uva l’ho acquistata lì nei dintorni e non è ‘produzione propria’. L’ispirazione l’ho presa dalla rivista, ma ho modificato le dosi dello zucchero e del limone secondo i miei gusti (tra parentesi nella ricetta riporto le quantità originali della rivista). Non amo le marmellate troppo dolci, perché mi piace che si senta il sapore della frutta e di solito metto pochissimo zucchero, in genere 300 gr per chilo di frutta, in questo caso ho ulteriormente ridotto le dosi perché sia i fichi che l’uva erano davvero dolcissimi.
E’ un pochino noioso eliminare i semini dagli acini d’uva (ma conviene farlo per evitare che la confettura diventi amara e ‘tannica’), ma il risultato finale ripaga appieno della fatica: la confettura è profumatissima, molto gustosa, alcuni acini non si disfano completamente e danno una piacevole consistenza e un colore rosso rubino che di prima mattina a colazione mette decisamente di buon umore.




CONFETTURA DI FICHI ED UVA (ispirata ad una ricetta di Saveurs di Settembre 2015)





(con questa dose di frutta ho ottenuto circa 750 ml di confettura)


500 gr di fichi maturi
500 gr di uva nera da tavola (io ho usato un Moscato di Amburgo)
280 gr di zucchero semolato (io ho usato lo Zefiro superfine) (800 gr nella ricetta originale)
Mezzo limone bio (2 limoni nella ricetta originale)


Lava l’uva preleva tutti gli acini dai grappoli e dividili in due per eliminare i semini interni.
Lava i fichi sbucciali e dividili in quattro spicchi o in sei se sono piuttosto grandi.
Raccogli tutta la frutta in una ciotola di vetro, aggiungi il succo del mezzo limone spremuto (nella ricetta originale si mettevano anche le zeste dei limoni tritate finemente io non le ho messe perché temevo che dessero un gusto troppo accentuato).
Aggiungi anche lo zucchero, mescola bene e metti in frigorifero per due ore coperto da pellicola.
Trascorso il tempo di riposo, versa il contenuto della ciotola in una casseruola che utilizzerai per cuocere la marmellata.
Metti sul fuoco medio, porta a bollore mescolando spesso (eventualmente elimina la schiuma che si forma in superficie) e lascia cuocere fino a raggiungere la consistenza voluta (io ho impiegato 40 minuti).
Al termine della cottura invasa la confettura nei barattolini sterilizzati in precedenza e chiudi con coperchi nuovi.
Lascia raffreddare i barattolini capovolti.
Esegui una seconda sterilizzazione facendo bollire i barattoli avvolti in canovacci puliti in una pentola piena d’acqua per 45 minuti.
Terminata la sterilizzazione, spengi e lascia raffreddare i barattoli all’interno della pentola.
Conserva la confettura al riparo dalla luce.


EASY: A colazione: l’ho trovata molto buona su una fetta di pane integrale lievemente tostata, spalmata di uno strato sottile di burro salato. Mi piace accompagnare con tè nero.






CHIC: Verrina dolce per una cena (ancora) estiva: uno strato di frollini sbriciolati grossolanamente (o granola home made), poca confettura di fichi e uva, uno strato abbondante di yogurt greco molto cremoso e su tutto mezzo fico maturo sbucciato e succoso. E’ molto carina da vedere se gli strati sono disposti con precisione e golosa da mangiare, gustando con un cucchiaino i tre strati tutti insieme.