giovedì 13 novembre 2014

Piccoli Castagnacci

Mia nonna il castagnaccio lo faceva tutti gli anni. Iniziava verso la fine di ottobre e andava avanti fino a fine novembre interrompendo ‘la produzione’ solo per i giorni dei Santi per fare un altro dolce della tradizione, il Pan co’ Santi. Arrivavamo dai nonni il sabato pomeriggio e il castagnaccio era lì, sul carrello in sala da pranzo accanto alla scatola di latta tutta decorata che era sempre piena di biscotti e ‘spumini’, meringhe che lei faceva in continuazione battendo gli albumi con lo zucchero rigorosamente a mano - con un’invidiabile energia da ventenne – e che cuoceva per ore in quella che chiamava ‘cucina economica’.
Per essere la cucina di una casa di città quella di mia nonna era davvero grandissima (vorrei averla io qui una cucina così, mi basterebbe anche la metà dello spazio!). C’era posto per un camino vero e funzionante anche se purtroppo veniva acceso solo in poche occasioni – noi bambini andavamo matti per il fuoco scoppiettante e in autunno chiedevamo di cuocere le caldarroste sul camino, ma ci accontentavano raramente, un piano cottura decisamente moderno con il forno elettrico e i normali fornelli a gas e in un angolo c’era appunto la ‘cucina economica’. Una stufa smaltata di bianco che si alimentava a legna e nella quale c’era un piccolo vano chiuso da uno sportello che era una sorta di forno ‘vintage’ – non saprei come descriverla meglio. Spumini, castagnaccio e altri dolci tradizionali si cuocevano lì perché mia nonna usava regolarmente il forno elettrico, ma lo riteneva del tutto inadeguato ad alcuni dolci che venivano bene solo se cotti lentamente al caldo nella stufa bianca. In certe giornate questa cucina immensa non era il massimo dell’ordine ed io abituata all’ordine impeccabile della cucina di mia mamma che era perfetta anche con due bambine arrampicate sulle sedie che pasticciavano con acqua e farina, la trovavo piuttosto strana. Ma poi una specie di bacchetta magica risistemava tutto e si tornava alla normalità.
Il castagnaccio di mia nonna era quello che si fa a Siena (e che in questo periodo si vende ‘al taglio’ in molte panetterie): farina di castagne impastata con acqua olio poco zucchero e un pizzico di sale, cotto in una larga teglia e alto due dita al massimo, non di più. La superficie viene cosparsa di una dose generosa di olio di oliva, pinoli e rosmarino. Io il castagnaccio non lo potevo soffrire e non lo mangiavo mai. Per me l’idea di un dolce che sembrava una deliziosa torta al cioccolato e aveva invece zero cioccolato, un retrogusto amarognolo nemmeno troppo nascosto ed era cosparso di rosmarino e unto di olio era assolutamente inaccettabile. L’ho riscoperto solo qualche anno fa, quando ho trovato questa versione molto più ‘gentile’ di Csaba della Zorza dove la farina viene impastata con il latte e si utilizzano degli stampini da muffin per renderlo più ‘dolcetto da tè’. La ricetta è la sua con minime correzioni mie: ho aggiunto un po’ di zucchero, non metto il rosmarino né l’uvetta (che è nella versione della Signora della Zorza ma non in quella che faceva mia nonna e poi io .. non sopporto l’uvetta!), non ungo la superficie con altro olio e metto le noci perché mi piacciono più dei pinoli. E’ un dolce dal gusto un po’ rustico e che preparato nello stampino da muffin resta piuttosto compatto e certo non soffice. Mio marito dice che sono più profumati che buoni, in effetti mentre cuociono il profumo di castagne è delizioso. Insomma deve piacere, se siete comunque curiosi e lo fate per la prima volta è meglio accompagnarlo con qualcosa di morbido: preparate una salsiera piena di crema inglese o una dose generosa di panna lievemente montata, appena appena zuccherata. 


PICCOLI CASTAGNACCI



Ingredienti (con questa dose ho ottenuto 10 castagnacci fatti nei classici stampini da muffin)

300 gr di farina di castagne
1 bicchiere di latte intero (circa 200 ml)
1 pizzico di sale
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva (45 gr)
4 cucchiai di zucchero semolato (60 gr)
Qualche noce
Acqua minerale naturale (se necessaria)


Accendi il forno a 180 gradi.
Setaccia la farina in una ciotola, aggiungi il bicchiere di latte e comincia ad amalgamare con un cucchiaio di legno in modo da eliminare tutti i grumi e ottenere una pastella liscia.
Inserisci nell’impasto il sale, tutto lo zucchero e l’olio extra vergine di oliva.
Continua ad amalgamare aggiungendo se necessario una minima quantità di acqua minerale: devi ottenere una pastella liscia e morbida, fluida ma non liquida.
Versa il composto negli stampini da muffin senza riempirli fino in cima (non occorre imburrare né infarinare gli stampini, l’impasto non è di quelli che si attaccano).
Cospargi ogni dolcetto con qualche gheriglio di noce e fai cuocere in forno già caldo per 25 minuti circa (dipende un po’ dal forno).
Sono pronti quando la superficie comincia a creparsi e in cucina si spande un profumo di castagne molto piacevole.




EASY: colazione ricca della domenica: con il caffè accompagnati da un bel ciuffo di panna appena montata e violette candite.



CHIC: dividi ogni mini castagnaccio in 4 piccoli spicchi. Sistemali su un vassoio con meringhe e cioccolatini e servili con il caffè per una dopocena ‘ispirazione autunno’.
 



23 commenti:

  1. Eh il castagnaccio +è il nostro "dolce" per eccellenza, in mono poi è ancora più sfizioso! Noi lo facciamo con pinoli e uvetta/fichi secchi. Ma è divino anche con le noci.

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    1. Ciao, che buona l'idea di aggiungere i fichi secchi, non ci avrei mai pensato. La mia prossima versione sarà così. Grazie e a presto!

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  2. Grazie per i consigli....e per aver condiviso la ricetta.....ho immaginato la tua nonna in cucina indaffarata nella preparazione di questi dolcetti....sono rimasta rapita per alcuni attimi per poi ripiombare nella realtà....

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    1. Ciao, grazie a te di essere passata. Come tutte le nonne, mia nonna sfornava dolci in continuazione!! A presto.

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  3. Non è un dolce che amo ma presentato così è davvero invitante!!

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    1. Ciao Giuliana, in effetti il castagnaccio ha un gusto un po' tanto rustico e, per quello che ho visto, fuori dalla Toscana non è molto diffuso. Da noi è tipico di questa stagione, ma la versione 'ufficiale' continua a non piacermi molto. Grazie e a presto!

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  4. A me piace moltissimo il castagnaccio, e la tua versione mini la trovo molto chic, fa bella figura anche servito come dessert a fine pasto, brava Antonella!!!
    Bacioni...

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    1. Ciao Ely, grazie del tuo commento. Ma si, così in mono porzioni è un po' più gentile di quello 'della tradizione'.... Baci e a presto!

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  5. sai che io non ho mai assaggiato il castagnaccio? dovrò proprio rimediare, sono carini così piccolini! Ottima proposta. Grazie!
    Un bacio e a presto

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    1. Ciao Simona, mah, il castagnaccio ha un gusto un po' particolare, può piacere tanto oppure per niente. L'unica è provare! Grazie a te e baci!

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  6. Mi hai incuriosito Antonella...non ho mai assaggiato il castagnaccio, ma i tuoi sono talmente graziosi e invitanti che dovrò provarli!!! Vado per la versione chic!!! Baci, Mary

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    1. Ciao cara Mary, il castagnaccio in Toscana in questo periodo si trova un po' ovunque ma altrove non si trova quasi mai. E' un dolce molto particolare, i bambini per esempio spesso rimangono delusi perchè è color cioccolato, ma non ha niente a che vedere con il cioccolato. Baci e grazie di essere passata!

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  7. Ma ci credi se ti dico che non l'ho mai fatto? Ma quest'idea di farlo monoporzione mi piace tantissimo, mi copio la tua ricetta <3
    Baci
    Alice

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    1. Ciao cara Alice! Oh una volta si deve provare ma conviene avere un dolcetto 'vero' di riserva nel caso che non piaccia, perchè ha un gusto un po' diverso dai soliti dolci. Baci e grazie di essere passata!

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  8. mmmm..io il castagnaccio lo adoro!
    Purtroppo qua da me non piace molto e così mi accontento di guardare e sognarne uno dei tuoi...sob!
    Buon lunedì cara, un grande abbraccio

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    1. Ciao Simo, si il castagnaccio non incontra tutti i gusti, anche da me lo mangio solo io. Grazie del tuo commento e baci!

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  9. Anche mia nonna aveva la cucina economica, lei ci cuoceva crostate, biscotti e la mitica piadina. Invece l'addetta al castagnaccio era mia zia. Anche io non lo sopportavo da piccola, non sopportavo come mi "impastava la bocca". Al massimo ne assaggiavo un quadrettino piccolo piccolo. Anche oggi non ne vado pazza ma a volte lo preparo perche' piace molto. Magari la prossima volta provo questa versione piu' solft

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    1. Ciao! Io da piccola non sopportavo che sembrava cioccolato e non lo era. E non amo molto le cose unte e in genere il castagnaccio 'vero' ha una dose di olio molto generosa. Il mio forse sarà troppo asciutto ma io lo preferisco. grazie e a presto!

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  10. Sono bellissimi, delicati e tenri... quanto ne vorrei uno adesso, per chiudere un triste pranzo al pc :)
    Anche io non lo mangiavo da piccina ma ora mi ci sono appassionata...
    Un forte abbraccio!

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    1. Ciao Marghe, sul triste pranzo al PC ti faccio compagnia! Grazie e baci.

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  11. io adoro questo dolce, da buona lombarda ce l'ho spessissimo sulla mia tavola, ma rarissimamente ne ho mangiato uno fatto in casa... mai ne ho preparato uno di mio pugno!

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    1. Ciao, se ti piace devi provare a farlo, ci vuole davvero pochissimo. grazie di essere passata e a presto!

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  12. devo dire che anche io non mangiavo castagnaccio e solo ultimamente lo mangio, si una versione più leggera aiuta e anche le piccole forme

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